Storia della geografia e delle scoperte geografiche (parte seconda)/Capitolo V/Soggiorno in Cina

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Soggiorno in Cina

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[p. 94 modifica]30. Soggiorno in Cina. — Kublai accolse i Veneziani con grande cordialità, e prese particolare affezione al giovane Marco, allora in età di 21 anni. Questi, come egli stesso ci dice, «imparò i costumi tartari, e loro lingue e loro lettere1, e diventò uomo savio e di grande valore oltra misura. E quando il Gran Cane vide in questo giovane tanta bontà, mandollo per suo messaggio ad una terra, ove penò ad andare sei mesi2 … Or torna messer Marco al Gran Cane colla sua ambasciata, e bene seppe ridir quello, perchè egli era ito, e ancora tutte le meraviglie e le grandi e le nove cose che aveva trovate. Sicchè piacque al Gran Cane e a tutti i suoi baroni, e tutti lo commendarono di gran senno e di grande bontà; e dissero, se vivesse, diverrebbe uomo di grandissimo valore. Venuto di questa ambasciata, sì il chiamò il Gran Cane sopra tutte le sue am[p. 95 modifica]basciate: e sappiate che stette col Gran Cane bene 17 anni. E in tutto questo tempo non finì d’andare in ambasciate per lo Gran Cane, poichè recò sì bene la prima ambasciata»3. Marco fu adunque impiegato sovente tanto in lontane missioni quanto nella civile amministrazione, ma poco di certo ci pervenne intorno a questi suoi uffici. Tra le altre cose sappiamo che egli tenne per tre anni il governo della città di Yang-ceu, nella provincia di Kiang-Niang (Cina meridionale); che fu per un anno a Sa-ceu nel Tangut con suo zio Matteo; quindi a Karakorum, l’antica capitale dei signori della Mongolia; nel paese di Ciamba (Cocincina meridionale); in fine, forse durante questa ultima spedizione, in una missione nei mari indiani, ove pare che egli visitasse molti Stati meridionali dell’India.

Note

  1. Il testo francese dice espressamente quattro lingue, le quali sarebbero state, secondo il maggior numero dei comentatori, l’araba, la turca, la mongola e la cinese.
  2. Questa sua prima missione lo condusse, lungo le provincie di Shansi, Shensi e di Sesciuen e per le selvaggie contrade del Tibet orientale, fino alla remota provincia dello Yunnan, chiamata dai Mongoli Karajan (Charangia nel testo magliabecchino, Carajan nel testo francese, della quale Marco parla estesamente nei capitoli 102 e 103).
  3. I viaggi di Marco Polo, cap. XI, del testo Magliabechiano.