Sul punto di mia morte
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VI
Chiede sguardi.
Sul punto di mia morte,
Occhi, d’un guardo non mi siate avari,
E sia di quei, che sono a voi men cari.
Con sollecito studio Amor non terga
I rai di sua beltate,
E col riso, e col giuoco, e col diletto,
Nè di quella dolcezza egli l’asperga,
Nè di quella pietate,
Che altrui ragiona i freddi cor nel petto:
Solo un giro negletto
Un momento gli spirti mi rischiari;
Nè fian morendo i miei sospiri amari.