Supplemento alla Storia d'Italia/LVIII

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LVIII - Il Direttorio fa conoscere a Bonaparte le sue vedute politiche intorno a’ paesi occupati in Italia

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LVIII - Il Direttorio fa conoscere a Bonaparte le sue vedute politiche intorno a’ paesi occupati in Italia
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Parigi, li 20 vendemmiale anno 5 (11 Ottobre 1796)


LVIII - II Direttorio esecutivo al General Bonaparte.


Il Direttorio si è fatto presentar di nuovo la lettera, cittadino Generale, in cui parlate della Lombardia, e di alcuni altri stati d’Italia. Non può essere svantaggioso che il Milanese si pronunzj sino a un certo punto, per la libertà, e pel Governo repubblicano: poichè qualora fossimo respinti dall’Italia, un tale stato degli spiriti potrebbe occupare gl’inimici di tal modo, che non ci sarebbe inutile, e mentre ci soggiorniamo, è meglio vederlo disposto in nostro favore, che pronto a combatterci al primo rovescio. Ma se noi invitiamo gli abitanti della Lombardia a farsi liberi: se noi diamo loro così una specie di pegno, che ci obbligherebbe in qualche modo a non separare i loro interessi dai nostri, al momento della pace continentale, noi agiremmo, senza dubbio, impoliticamente: e accedendo a tal misura, ci prepareremmo noi stessi grandissimi ostacoli a questa pace, che è l’oggetto dei voti Francesi in generale, e del Direttorio in particolare. La politica, e i nostri interessi, ben considerati, e ben intesi, ci prescrivono di porre anzi degli ostacoli all’entusiasmo dei popoli del Milanese, che conviene di mantener sempre nei sentimenti, che ci son favorevoli, senza esporci a veder prolungare la guerra presente con una protezione aperta, e coll’incoraggirli troppo fortemente alla loro [p. 102 modifica]indipendenza. Non dimentichiamo che ci saran chiesti dei compensi in Italia, per quella parte di territorio che la nostra futura sicurezza ci raccomanda di conservare sulla riva sinistra del Reno, e che i nostri non successi in Alemagna non possano se non diminuire il desiderio che avremmo potuto avere di togliere al dispotismo una parte della penisola, della quale i vostri talenti, e la bravura dell’armata, che abbiamo posta sotto i vostri ordini, ci hanno resi momentaneamente padroni. La restituzione della Lombardia, o il cambio con essa, può divenire il pegno d’una pace durevole; e quantunque, nulla abbiamo stabilito finora a suo riguardo, pensiamo che sarebbe imprudenza, nelle circostanze attuali, di privarci dei mezzi di far la pace a tal prezzo.

Vediamo con piacere che profittate dei momenti d’ozio preparati dai vostri successi per perseguitare fortemente i dilapidatori, e i tristi, che coi loro disordini fan torto, e oscurano la gloria dell’armata che comandate. La guerra che lor farete non è meno utile di quella che fatta avete, in un modo sì degno di lode, agli ostinati Austriaci; e speriamo che avrà lo stesso successo. Uno dei principali abusi è il numero sì considerabile d’impiegati d’ogni grado nelle diverse amministrazioni militari: sarebbe utile che vi concertaste coi Commissari del Governo e il Commissario ordinatore in capo, per diminuire il numero.

L. M. Réveillère Lepaux.