Torino e suoi dintorni/Capitolo quinto/I

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Capitolo quinto - I

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I. ― ORDINI CAVALLERESCHI.

Ordine Supremo della SS. Annunziata. — L’epoca della fondazione di quest’Ordine viene generalmente fissata circa l’anno 1362, sotto il regno di Amedeo VI, conte di Savoia, detto il Conte Verde Gli storici dicono che fu creato in memoria dei XV gaudi di [p. 98 modifica]M. V., e per questa considerazione XV pure erano in origine i cavalieri. Anche la divisa di questo Ordine indicava, come indica tuttora il numero de’gaudi, cioè una catena d’oro formata di XV nodi a guisa di 15 lacci d’amore, intrecciati colle quattro lettere F.E.R.T. il cui significato supponsi che sia il seguente: Fortitudo ejus Rhodum tenuit, per alludere alla valorosa difesa di Rodi fatta nel 1315 da Amedeo V, detto il Grande, avolo del fondatore Amedeo VI1.

I più antichi statuti che ne siano rimasti sono del duca Amedeo VIII. In origine quest’Ordine figurava sotto il titolo di Ordine della Collana; fu Carlo III, che nell’anno 1510, promulgò altri statuti e vi diede il nome dell’Annunziata, avendo aggiunto in fondo della collana XV rose d’oro smaltate alcune di rosso ed altre di bianco, un bordo di due spine d’oro e l’immagine dell’Annunziata in un cerchio composto di tre cordigli.

Prescrivevano i primi statuti, che ogni cavaliere dovesse donare alla chiesa di Pierre-Châtel, fondata dallo stesso conte Amedeo VI, un calice e tutti gli ornamenti sacerdotali per celebrare la messa. Ognuno di essi dovea pure alla morte lasciare, per mantenimento della stessa chiesa, 100 fiorini, che si consegnavano al principe, capo e sovrano dell’Ordine, ed ordinare ai suoi eredi di far celebrare 100 messe pel riposo dell’anima sua, e di lasciare i loro ornamenti per elemosina ai Certosini. In Pierre-Châtel si tenne la prima assemblea, sino all’epoca in cui il Capitolo dell’Ordine fu trasferito dal duca Carlo Emanuele nella chiesa di S. Domenico in Montmeillan; quindi, nel 1627, nel romitaggio dei Camaldolesi sui colli di Torino, fatti doviziosi dal duca Carlo Emanuele. Ora il monastero dei Camaldolesi non è più, e i cavalieri dell’Ordine supremo possono aver sepoltura nella R. Certosa di Collegno. A tenore degli statuti di Carlo III, riordinati da Emanuel FiUberto nel 1577, i cavalieri sono venti, oltre a cinque uffiziali dell’Ordine, che sono il cancelliere, il segretario, il mastro di cerimonie, il tesoriere ed il re d’armi o araldo. Nel numero dei venti però non dee comprendersi nè il Sovrano, capo dell’Ordine, nè il figliuol suo primogenito. Per gli stranieri il numero è indeterminato.

Ordine militare de’Santi Maurizio e Lazzaro (Regia segreteria ed uffìzi del gran Magistero, piazza Emanuele Filiberto [p. 99 modifica], 2). ― L’Ordine di S. Maurizio venne creato dal duca Amedeo VIII verso il 1434, e quindi riunito all’antico Ordine ospitaliere di S. Lazzaro nel 1572. Vittorio Emanuele I, addì 26 dicembre 1816, promulgò ordinatamente in un solo corpo le leggi e gli statuti di questa religiosa milizia, ed il re Carlo Alberto, addì 9 dicembre 1831, le diede un nuovo ordinamento. Per esso l’Ordine si divide in tre classi, che sono: Cavalieri di grazia e di giustizia, il numero de’quali è indeterminato; Commendatori, che non possono essere più di 50, e Cavalieri gran croce, che non possono oltrepassare il numero di 30, non compresi però i principi, i cavalieri dell’Ordine supremo dell’Annunziata, ed i personaggi stranieri. L’estensione de’R. Stati, per quanto riguarda l’Ordine, è divisa in nove provincie. Dopo la promulgazione dello Statuto essendosi resa necessaria una nuova riforma degli statuti dell’Ordine per porli in maggior armonia colle condizioni dei tempi, coi nuovi ordinamenti dello Stato, e con un sistema più semplice di amministrazione, il re Vittorio Emanuele II vi provvide colle magistrali patenti del 16 marzo 1851.

Ordine Reale militare di Savoia. — Fu instituito dal re Vittorio Emanuele I il 14 agosto 1815, ed è destinato ai militari che si sono distinti in battaglia, od in altro fatto di guerra con qualche azione valorosa, prudente, segnalata, e tale che poteva ommettersi senza mancar al dovere ed all’onore. Il re ne è il Gran Mastro, e quattro sono le classi dei decorati: Cavalieri gran croce, Commendatori, Cavalieri, Militi.

Due sono le divise dell’Ordine: una è composta di una croce piena d’oro e d’argento, smaltata sopra una faccia, cioè sulla prima, in figura di una croce bianca contornata di rosso, rappresentante la croce d’argento in campo rosso della R. Casa di Savoia; l’altra faccia in oro o argento. — La seconda divisa, circondata da una corona smaltata in verde, è sormontata da una corona reale d’oro o d’argento, e pende da un nastro turchino.

Ordine real civile di Savoia. — Creato dal re Carlo Alberto con R. Patenti 11 dicembre 1831. Non vi ha in quell’Ordine altra classe fuori quella dei Cavalieri, i quali debbono essere nazionali, od avere acquistato nei R. Slati ragioni per esservi inscritti. Si concede : 1. ai primarii impiegati del governo che abbiano eseguito qualche atto od opera d’alta amministrazione: 2. agli scienziati, letterati ed amministratori che abbiano composta e pubblicata colle stampe qualche opera importante; 5. agi’ingegneri, architetti ed artisti [p. 100 modifica]che sinsi resi celebri con lavori di distinto merito; 4. agli autori e pubblicatori di qualche scoperta di gran conto e vantaggio, ed a coloro che abbiano dato alle scoperte da altri fatte tale perfezionamento, che per la sua utilità si accosti al merito della primitiva invenzione; 5. ai professori di scienze o lettere, ed ai direttori d’uno de’R. stabilimenti d’educazione, i quali, chiari per dottrina, ed avendo pubblicato qualche utile scrittura, abbiansi procacciata, col loro magistero o governo della gioventù, gloriosa fama. Sono attribuite annue pensioni a 40 di questi cavalieri. Il Re è capo e Gran Mastro dell’Ordine: secondo le patenti di fondazione, coloro che credevano aver diritto di ottenere questa decorazione, dovevano farne domanda, e quindi un Consiglio dell’Ordine, composto del ministro dell’interno, presidente nato, e di dieci cavalieri, ne pronunziava il giudizio sul merito. Il 10 novembre 1850, Vittorio Emanuele emanava un decreto, con cui toglieva l’obbligo della domanda a coloro che aspirassero ad appartenere a quest’Ordine, e riserbava per sè il diritto di proposta dietro suggerimento del ministro dell’interno e col parere emanato dal medesimo Consiglio.

La decorazione di quest’Ordine consiste in una croce d’oro piena, smaltata in azzurro, caricata di uno scudo di forma tonda, il quale da un lato presenta la cifra del fondatore, e dall’altra la seguente scritta: Al merito civile 1831. Questa croce è attaccata al lato sinistro del vestito con un nastro listato di una banda di colore azzurro fra due bande bianche.

Note

  1. È pure opinione di qualche scrittore, che a questa cotanto sublime instituzione abbia fornito occasione il dono di un braccialetto fatto al conte da una dama che lo aveva tessuto dei propri capelli (V. Dizionario storico degli Ordini religiosi e Militari).