Traduzioni e riduzioni/Dall'Iliade/I due primi colpi

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i due primi colpi

     Disse, e vibratala, avanti scagliò la lunga ombra dell’asta.
Videsela nel cospetto e scansò così Ettore illustre,
chè si abbassò; e la lancia di bronzo volò sopra lui,
e si ficcò nella terra; ma Pallade la strappò via
e la ridiede ad Achille, non vista al pastore di genti
Ettore; ed Ettore allora al Pelide incolpabile disse:
“Tu m’hai sbagliato, nè ancora, agli dei similissimo Achille,
tu lo sapevi da Giove il mio fato, e pur sì, lo dicevi.
Oh! ma tu eri un eroe da parole, un cotale ciarlone,
perchè temendo di te mi scordassi il coraggio e la forza.

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Non nella fuga tu a me pianterai nella schiena la lancia:
dritto qua piantamela nelle costole mentre mi slancio;
s’hai questo dono da un dio. Ora tu la mia lancia di bronzo
scansa. Così nel tuo corpo potessi riceverla tutta!
Certo più lieve e più lesta sarebbe ai Troiani la guerra,
se tu morissi, chè tu se’ per loro la pena più grande
     Disse, e vibratala, avanti scagliò la lunga ombra dell’asta,
e non fallì: del Pelide colpì nel bel mezzo lo scudo,
ma via lontano la lancia ne rimbalzò. Ettore in ira
che dalla mano il veloce suo dardo fuggissegli vano,
abbassò gli occhi e ristiè: non aveva altra lancia d’ornello;
e con lunghi urli chiamava Deìfobo scudo-lucente
e gli chiedea la lunga asta. Ma egli non era più presso.