Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei cereali/15

Da Wikisource.
Della fraina

../14 ../16 IncludiIntestazione 1 ottobre 2023 100% Da definire

Dei cereali - 14 Dei cereali - 16

[p. 685 modifica]

della fraina.

§ 700. La fraina, o grano saraceno, è una pianta che conviene soltanto al colle ed al monte come seconda coltivazione dopo la segale od il frumento, i quali in simili condizioni maturando più tardi non lascerebbero luogo ad altra coltivazione che richiedesse 1700 gradi circa di calore. Al piano poi non si coltiva per l’incertissimo e scarso suo prodotto, il quale inoltre lascia il terreno assai dimagrito. Ove non siavi un terreno molto sciolto e dove le piogge non siano frequenti, come avviene presso i monti, la fraina spesso non compensa le spese di coltivazione.

§ 701. Varietà. La fraina conta soltanto due varietà coltivate; la comune (polygonum fagopyrum) e quella detta di Tartaria (polygonum tataricum). La prima porta fiori di color bianco rossastro; il seme è di forma triangolare, vestito da una buccia nera, spogliato della quale rimane il grano che dà una farina bianchissima e saporita. Ordinariamente però si macina colla buccia, ed allora ha poco sapore ed è meno nutriente. La fraina non tallisce ma ramifica, ed i fiori crescono sulle ramificazioni. La varietà di Tartaria ramifica di più, porta fiori verdastri, produce maggior quantità di grano, teme però il freddo meno della prima.

§ 702. Composizione. La combustione della fraina ci dà a conoscere la seguente composizione delle ceneri:

Grano svestito. Paglia.
Potassa e Soda 28,84 8,65
Calce 6,66 33,08
Magnesia 10,38 9,46
Ossido di Ferro e Manganese 1,05 1,60
Acido fosforico 50,07 0,40
    »    solforico 2,16 0,18
    »    silicico 0,69 3,37
    »    carbonico — — 40,35.

Quest’analisi delle sostanze organiche che, come tutte le altre, può variare d’alcun poco secondo la qualità chimica del terreno in cui cresce la pianta, c’indica non pertanto che il grano della fraina sottrae al terreno tanto di materie azotate quanto il frumento, se facciamo attenzione alla [p. 686 modifica]proporzione quasi uguale d’acido fosforico. L’abbondanza di calce nel grano e più ancora nella paglia ci mostra la qualità del terreno richiesto da questa pianta.

§ 703. Clima, terreno, concime. La fraina, come già vi dissi, desidera un clima piuttosto umido; per la maturanza del seme esige una somma di circa 1500° gradi di temperatura media diurna; soffre il freddo e le brine, ed abbisogna di maturare prima che la minima scenda a +6°.

Questa pianta non richiede un terreno molto ricco, ma gli è necessario un terreno assai soffice, siliceo-calcare-argilloso, qual'è generalmente press’a poco il terreno presso i monti.

La concimazione con sostanze ben scomposte gli sarebbe vantaggiosa; ma siccome ha poco tempo per risentirne gli effetti, e che val meglio convertirle a profitto di coltivazioni di maggior reddito, così ordinariamente la fraina non si concima, e si semina dopo un solo ma ben fatto lavoro.

§ 704. Coltura. Lavorato profondamente e ben suddiviso il terreno si semina immediatamente nella quantità di circa un terzo quella del frumento, 50 litri circa per ogni ettaro. Si deve seminare assai rado, perchè se la fraina non tallisce, essa ramifica ed il prodotto è in relazione colla maggior o minor ramificazione. Se dopo la semina succede la siccità, il grano non nasce affatto od in ben poca parte; e quel che fosse già nato riuscirebbe intristito e di nessun prodotto. Per ciò nella pianura, dove la siccità è facile, si preferisce coltivare il miglio che richiede minor umidità. Nata la fraina si deve sarchiare a mano almeno una volta in agosto.

§ 705. Raccolto. La fraina si miete come gli altri cereali. L’epoca ordinaria della sua maturanza è nei primi giorni d’ottobre. Si deve però riflettere che la fraina non matura contemporaneamente i suoi semi, pel diverso momento in cui fioriscono le successive ramificazioni. La maturanza è come forzata, poichè il calor decrescente della stagione non permette un’ulteriore ramificazione e fioritura, nè una completa maturanza dei semi che provennero dagli ultimi fiori. Bisogna adunque mietere quando la maggior parte dei primi semi sono maturi, poichè gli ultimi non avrebbero tempo egualmente da maturare, mentre i primi facilmente cadrebbero al suolo.

Dopo la battitura il grano resta vestito della corteccia nera già accennata, si fa essiccare bene al sole e poi si ripone in [p. 687 modifica]luogo ben asciutto. La conservazione della fraina è difficile, perchè contiene molt’acqua (12 1/2 per %), e perchè i grani immaturi, contenendone di più, facilmente ammuffiscono. Si aggiunga poi che il sole d’ottobre a stento la può essiccare convenientemente.

§ 706. Prodotto. Il prodotto medio della fraina è di 20 ettolitri per ettaro, pesanti 60 chilogrammi circa per ciascun ettolitro. La scorza però pesa 1/4 del grano. Il valor commerciale è di metà minore di quello del frumento.

La paglia della fraina, fatta ben essiccare, è un eccellente foraggio, come può riscontrarsi dalla pochissima proporzione di silice che contiene, ed a pari peso, può avere un valore più del doppio di quello della paglia di frumento.