Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei cereali/4

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Clima

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clima del frumento.

§ 640. Il frumento, come vi dissi, è proveniente da’ climi caldi, e non se ne può estendere con profitto la sua coltivazione in quei paesi dove la temperatura media fosse minore di +15°, e dove con questa temperatura non si potesse raggiungere la somma di 2000 gradi circa di calore dopo d’aver ripresa la sua vegetazione in primavera. Alcuno pensò che le piante si potessero acclimatizzare facendo lor fare dei graduati passaggi di clima; ma ciò può soltanto avvenire entro certi limiti, e voi sapete dalla chimica agricola e dalla climatologia quanta influenza abbia il calore non solo nella vegetazione, ma eziandio nei prodotti di essa. Voi sapete che il passaggio degli acidi vegetali, all’amido ed allo zuccaro dipende dalla diversa quantità di calore ricevuto; voi già che sapete che lo stesso frutto può esser acido in un clima freddo, dolce nel clima caldo, ecc. Dunque io ritengo falsa l’opinione della possibilità di acclimatizzare una pianta ad una forte diversità di clima conservandone i caratteri. I caratteri dipendono dalle circostanze atmosferiche e terrestri, e le prime, che spesso sono le più influenti, non si possono cangiare a nostro talento.

§ 641. La germinazione del frumento ha luogo anche ad una temperatura assai bassa. Una temperatura media di circa +5° è più che sufficiente, purchè sia breve la durata d’una minima inferiore a zero, e che non giunga a meno di -5°. Quando la temperatura autunnale si abbassa al di sotto dell’esposta di +5° circa, la vegetazione del frumento si arresta; tutt’al più, quando il gelo non penetri profondamente e che l’indurimento superficiale del terreno svanisca per qualche ora del giorno, il frumento può rassodare od aumentare le radici, e prepararsi un ceppo vigoroso e tale da produrre in seguito un numero maggiore di steli.

Sul finire dell’inverno, appena che la temperatura media della stagione arrivi a +5°, la vegetazione riprende il suo corso più o meno rapidamente a seconda del lento o rapido [p. 646 modifica]aumento della temperatura atmosferica, e comincia o continua a tallire dopo che, giunta la media a +5°, abbia ricevuta una somma di circa 400° gradi di calore medio diurno.

Il frumento generalmente fiorisce quando la temperatura media, atmosferica sia giunta a +16° o poco più, il che da noi succede dal 15 al 20 circa di maggio; e dopo d’aver ricevuta press’a poco una somma di 900 gradi di calore, dall’epoca che or ora accennai dell’aver tallito. Dalla fioritura al momento della perfetta maturanza, che ordinariamente avviene alla fine di giugno, il frumento richiede una nuova somma di 900° gradi circa, con una massima di circa 20° per media diurna. Vi dissi più sopra che il frumento poteva portar frutto ove questa massima fosse anche di soli 15°, ma in tale circostanza il prodotto è scarso, il seme non mai perfettamente maturo, per cui riesce rugoso, poco pesante, e di qualità scadente.

Facendo poi la somma del calore richiesto dal frumento per la sua completa vegetazione, si ha il seguente risultato, qualora l’osservazione venga fatta nella parte media della Valle del Po, e colle temperature medie indicate per Milano.

Vegetazione autunnale, o germinazione Giorni 15 Gradi 75
Vegetazione ripresa sul finir dell’inverno, ossia dalla metà di febbrajo a tutto marzo » 45 » 400
Dalla fine di marzo al giorno 20 maggio » 51 » 910
Dal 20 maggio al 30 giugno » 41 » 854
Giorni 152 Gradi 2239.

Da questo prospetto rilevasi che la coltivazione del frumento presso di noi ha una durata di circa 152 giorni, nel qual tempo riceve una somma di circa 2239 gradi di temperatura media diurna. Dove poi questa somma di temperature potrà effettuarsi più presto pel clima più caldo, la coltivazione del frumento sarà più breve, laddove sarà più lunga nei climi più freddi del nostro.

§ 642. Perchè sia possibile la coltivazione del frumento non basta che le stagioni calde permettano ch’essa riceva la necessaria quantità di calore, importa eziandio che il clima d’un tal paese non sia tanto saltuario da scendere nel verno al di sotto di -16 o -20°, secondo che la qualità che si vuol [p. 647 modifica]coltivare, e secondo che la sua provenienza o la sua composizione mostri di soffrire più o meno il freddo.

Ma l’azione dannosa del freddo può mostrarsi con maggior intensità anche a temperatura meno fredda, quando il terreno sia umido e che il disgelo avvenga rapidamente; e potrebbe essere meno sensibile il danno anche a temperature più fredde, quando il terreno nell’inverno fosse costantemente ricoperto dalla neve, quando il cielo si mantenesse coperto di giorno, oppur che il terreno fosse molto secco.

Inoltre, se il frumento proveniente dai climi relativamente più caldi può soffrire pel freddo, quello de’ climi più freddi riesce talvolta meno utile perchè, la sua vegetazione facendosi più rapida dell’ordinario, tallisce meno e fa grani più piccoli; come avviene del frumento marzuolo.

§ 643. L’umidità naturale del clima, ossia la pioggia, ha pur essa una grande influenza sulla riuscita del frumento. Voi sapete che una pianta esige tanto meno d’umidità nel suolo quanto più si avanza verso la fruttificazione, poichè la maggiore o minore umidità del suolo è in relazione colla minore o maggiore possibilità del terreno a riscaldarsi. Da ciò il proverbio che la miseria viene in barca, e che negli anni piovosi vi ha tanta paglia e poco grano, ecc., ecc. Una soverchia umidità al momento della maturanza, può diminuire il prodotto come lo farebbe una soverchia siccità al momento di germinare e tallire.

L’umidità eccessiva porta danno al frumento anche favorendo ne’ campi la nascita e lo sviluppo di molte erbe, le quali necessariamente sottraggono parte del nutrimento che dovrebbe servire a quel cereale. È bensì vero che tali erbe si possono levare colle mani o colla zappa, ma ciò può convenire soltanto dove le piogge dominano in primavera, e che poi sono susseguite dalla siccità; che se le piogge continuassero anche nell’estate, una simile operazione diverrebbe quasi inutile.