Trattato completo di agricoltura/Volume I/Dei cereali/9

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Prodotto

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prodotto del frumento.

§ 667. Un campo coltivato a frumento non dà sempre la stessa quantità di prodotto; e questo prodotto può anche variare per la diversa proporzione tra la paglia ed il grano, e ciò secondo la diversità del clima, della stagione, del terreno, della coltura, della qualità o specie di frumento coltivato, e del concime. [p. 665 modifica]

Ordinariamente 100 parti di frumento, per calcolo medio, sono costituite come segue:

Grano parti 23
Loppa » 4
Paglia » 58
Stoppia » 15

Nei climi freddi, umidi, e quando la primavera o l’estate siano piovosi, la paglia è in proporzione maggiore: ed a pari circostanze, i terreni silicei e vegetali danno parimenti una maggior quantità di paglia, poichè l’umidità, la freschezza del clima, e la qualità silicea o vegetale del terreno favoriscono piuttosto la vegetazione erbacea, che non la formazione dei principj costitutivi del seme. Così pure la coltura negligente, l’omettere le erpicature o la sarchiatura in primavera, ed il seminar troppo fitto sono cause di una proporzione minore di grano. Le qualità di grano duro, avendo la parte erbacea molto sviluppata e robusta forniscono pure una maggior quantità proporzionale di paglia, quantunque il prodotto di grano possa superare quello dei grani teneri. E finalmente l’abbondanza di concime animale, od il coltivare il frumento in seguito ad un genere che sia stato molto concimato, od in seguito alle cotiche erbose di qualche anno, è pure causa di una eccedenza di paglia.

Nella parte settentrionale dell’Italia il prodotto di grano per ogni ettaro varia dagli ettol. 15 ai 23 a norma della qualità del terreno e delle condizioni già esposte. Dalla parte del versante degli Appennini il prodotto è sempre relativamente maggiore, per la qualità argillosa di quei terreni; ed il versante delle Alpi, costituendo invece in gran parte un terreno selcioso o calcare, produce alquanto meno. Le indicazioni estreme di questi prodotti possono variare di molto, e soltanto 50 anni sono erano assai inferiori, per la minor cura e per la minor quantità di concimi che avevansi in quell’epoca.

In Germania il prodotto medio del frumento per ogni ettaro è di ettol. 19,20
Nelle Fiandre » 25,20
Nella Francia » 11,40
Nella Italia meridionale supera certamente gli » 27,00
In alcuni paesi d’America, dall’Asia e dell’Affrica » 38,00
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Ma tutte le quantità indicate possono divenire assai maggiori col mezzo dell’opportuna concimazione, d’una ben intesa rotazione, e col migliorarne la coltura; si citano dei prodotti di 40 sino a 60 ettolitri e più per ettaro.

§ 668. Nel calcolare il prodotto del frumento devesi aver riguardo non solo al suo volume, o quantità misurabile, ma eziandio al diverso peso. Il peso d’un ettolitro di frumento ben stagionato, nella parte superiore dell’Italia, varia dai chilogr. 78 agli 84. Il frumento irrigato, o cresciuto nei terreni silicei e vegetali pesa meno di quello dei terreni argillosi e non irrigati. Il grano tenero pesa più del grano duro, ed il grano piccolo più del grosso perchè lascia minori vani; e generalmente quello che impiega minor tempo dalla semina alla maturanza, ha un peso proporzionatamente minore. Il grano poco stagionato, o che contenga una maggior quantità di acqua riesce più leggiero.

§ 669. Il valore commerciale del frumento, a parità di circostanze, dovrebbe essere in relazione colla maggiore o minore quantità di glutine contenuto, perchè quanto più questo componente è in maggior proporzione, tanto più riesce nutritivo quando si panifica, e perchè, assorbendo una maggior quantità d’acqua, maggior riesce la quantità o peso del pane ottenuto.

§ 670. Ora, prima di passare a parlarvi degli altri cereali, voglio farvi parola dei vantaggi e degli svantaggi che esercita la coltivazione del frumento fatta seminandolo in linee, piantato, o disposto a cespugli.

I vantaggi di tutti questi metodi di coltivazione sono:

1.° Risparmio grandissimo di semente.

2.° Maggior facilità di eseguire una buona sarchiatura.

3.° Tallimento maggior delle piante, trovando esse maggior campo d’allargare le radici e gli steli.

4.° Facile concimazione presso la pianta.

5.° Raccolto più abbondante di grano, più scevro da qualunque altro seme.

Gli svantaggi poi riduconsi ai seguenti:

1.° Maggior dispendio di mano d’opera, quando non s’abbiano macchine apposite.

2.° Dopo il raccolto del frumento il terreno resta affatto vuoto ed improduttivo quando non si lavori nuovamente per la coltivazione di qualche prodotto estivo di breve vegetazione: e ciò perchè non vi si può spandere in primavera la semente [p. 667 modifica]del trifoglio ecc., per farvi succedere la spianata od un foraggio, come indicherebbe una buona rotazione.

3.° Maturanza più tardiva e non contemporanea fra tutte le spighe, poichè le ultime prodotte dal maggior tallire sono spesso ancor verdi, quando le prime sono già mature.

4.° Il grano riesce più grosso, ma di minor peso, spesso rugoso, quindi di color più oscuro e meno apprezzato.

Queste cose io le dico per averle trovate nel fatto, specialmente in quello coltivato a cespugli o piantato. Sembrami però che quando non si voglia bulare il frumento, si possa con molto utile e poca fatica coltivarlo in linee distanti 0m,15, seminandovelo in modo che un grano dall’altro sia possibilimente distante 0m,05. In questo modo non si riscontra una troppo grande saltuarietà nella maturanza, l’operazione della semina e più breve, si risparmiano circa 2/3 della semente, e si può eseguire una convenevole sarchiatura.

Ciò non pertanto nei grandi tenimenti, ove le macchine non possano supplire alle braccia dell’uomo, converrà fare la semina a gettata, ben inteso chè s’abbiano ad eseguire tutte le operazioni con maggior diligenza nella pratica, e che questa sia coadjuvata dalle cognizioni teoriche applicabili alle condizioni atmosferiche e terrestri speciali a ciascun luogo.