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Trattato dell'imbrigliare, atteggiare e ferrare cavalli/Trattato 3/Capitolo 16

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Dell'unghia forte, che nel tempo del caldo più s'asciugha. Cap. 16.

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Dell'unghia forte, che nel tempo del caldo più s'asciugha. Cap. 16.
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Dell'unghia forte, che nel tempo del caldo più s'asciuga. Cap. XVI.


ALle volte si trova una sorte d’unghia forte, che pe’l caldo assai patisce; perche tanto s’asciuga, che a pena’l cavallo si può reggere in piede. Questa oltre il ben essere ferrata, bisogna continuamente immorbidire, & maggiormente nel gran caldo, non usando cose desicative, come innavertentemente alcuni adoperano; ma humettative, & mollificative. Avertendo, che talhor simil unghia tanto si asciuga, che lasciando per trascuragine la punta d’essa troppo lunga, è facil cosa che’l piede si volti indentro, & s’astruppi (forse ciò per aventura incredibile ad alcuno) accadendoli ne più ne meno come se s’attignesse co i piè di dietro. Et quando il piede è di tal sorte, facilmente s’incastella, però bisogna haverne buona cura, & diligentia, & aprendo le calcagna non intrar troppo dentro, perche intrandovi s’indebolirebbe tanto quella parte, ch’il più delle volte il cavallo non se le potrebbe reggere sopra, stringendosi di più per ciò, che non farebbe. Et convien, ch’il ferro al piede, non sia stretto, ne misero ne li dia pena alcuna, acciò che meglio si ripossi in terra, & sopra il tutto uguale; percioche troppo patirebbe, eccetto però, che un pochetto imbordito, che non sarà se non bene. Et perche mi pare, che un tal cavallo non meriti esser tenuto in stalla, però non voglio maggior fatica in dirne altro, salvo, che chi l’havesse cura di venderlo, & d’accommodare alcuno, che lo servirà veramente d’amico.