Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/453. Perché i volti da lontano paiono oscuri

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Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra
453. Perché i volti da lontano paiono oscuri

Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/452. Perché le torri parallele paiono nelle nebbie piú strette da piedi che da capo Trattato della Pittura (da Vinci)/Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra/454. Perché l'uomo visto a certa distanza non è conosciuto IncludiIntestazione 1 giugno 2008 75% Pittura

Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 452. Perché le torri parallele paiono nelle nebbie piú strette da piedi che da capo Parte terza - De' vari accidenti e movimenti dell'uomo e proporzione di membra - 454. Perché l'uomo visto a certa distanza non è conosciuto

Noi vediamo chiaro che tutte le similitudini delle cose evidenti che ci sono per obietto, cosí grandi come piccole, entrano al senso per la piccola luce dell’occhio. Se per sí piccola entrata passa la similitudine della grandezza del cielo e della terra, essendo il volto dell’uomo infra sí grandi similitudini di cose quasi niente, per la lontananza che lo diminuisce, occupa sí poco d’essa luce, che rimane incomprensibile; ed avendo da passare dalla superficie all’impressiva per un mezzo oscuro, cioè il nervo vuoto, che pare oscuro, quella specie, non essendo di color potente, si tinge in quella oscurità della via, e giunta alla impressiva pare oscura. Altra cagione non si può in nessun modo integrare. Se quel punto è nero, che sta nella luce, è perché egli è pieno d’un umore trasparente a guisa d’aria, e fa l’ufficio che farebbe un buco fatto in un’asse, che a riguardarlo par nero, e le cose vedute per l’aria chiara e scura si confondono nell’oscurità.