Trattato di architettura civile e militare I/Vita di Francesco di Giorgio Martini

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VITA


di


FRANCESCO DI GIORGIO MARTINI


scritta


da carlo promis.


Indice

  •  Capo I 
Nascita di Francesco. Si correggono parecchi errori del Vasari e di altri scrittori. Lavora al duomo di Orvieto. Ritorna a Siena. Gli si attribuiscono in questa città molti edifizi pei quali non v’è certezza. La città di Pienza con tutte le opere di Pio II, sono di un Bernardo Fiorentino. Chi sia quest’architetto. Edifizi varii in Siena ed in Roma apposti a Francesco, non si possono provare opera sua.


Francesco disegna le antichità di Perugia, Ferento, Gubbio, Tivoli e Roma. Probabilità di un suo viaggio in Lombardia. Scrive il suo primo trattato. Ritornato in patria, si ammoglia ed è impiegato alle pubbliche acque. Vi esercita la pittura e l’architettura.


Va in Urbino ingegnere del duca Federico, pel quale edifica molte rocche. Il ducal palazzo d’Urbino fecelo Luciano Schiavone. Si notano gli errori di parecchi scrittori. Però i bassi rilievi di quel palazzo sono di Francesco. Confutazione dell’opinione di M.r Bianchini.


Federico lo accomanda alla signoria di Siena. Ritornato in patria vi è ingegnere, ed oratore pel Duca. Va un’altra volta in Urbino, e fa alcune rocche pel Prefetto di Roma. Chiamato dai Cortonesi disegna la chiesa del Calcinaio. Rimpatria, ed è fatto ingegnere provvigionato della repubblica.


Fatto potestà di Port’Ercole, se ne esime col mezzo di Guidobaldo duca d’Urbino. I Sanesi lo vogliono architetto perito nell’affare di Chianciano. Informa la repubblica di alcuni moti di gente d’armi. Quei di Lucignano lo chiamano a munir la terra. Gian Galeazzo Visconti lo dimanda per averne il parere circa la cupola del duomo di Milano. Va in questa città ed a Pavia. Espone il suo giudizio, è rimunerato, e ritorna in patria.


È chiamato da Guidobaldo a dar perfezione ad alcuni edifizi. E dal Prefetto di Roma. Fa per Gentil Virginio Orsino il castello di Campagnano. Ritorna a Siena, poi va nel regno ad istanza del Duca di Calabria. È richiesto dai Lucchesi, li serve, e ne ha grandi encomi. Il Duca di Calabria lo vorrebbe di nuovo a Napoli: non ci va, e perchè. Chiamato una seconda volta dal Duca d’Urbino. Va al Duca di Calabria che lo conduce seco alle spiaggie di Puglia. La Signorìa lo richiama; egli ritarda, ne è minacciato, e rimpatria.


Il Duca di Calabria scrive ancora alla signoria di Siena per riaver Francesco, ma inutilmente. È eletto al supremo magistrato di Siena. Nuovi eventi di Montepulciano. Lavora di plastica, e getta in bronzo. Pare che andasse di nuovo in Urbino. Gli operai del duomo di Siena gli allogano alcune opere. Sua morte. Sua vita civile e domestica. Suoi discepoli.