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Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 3

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Libro II - Capitolo 3

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Come sia non solo espediente, ma necessario in questo trattato, il discorrere sopra alcuni capi della dottrina christiana. Cap. III.

Da quello che poco di sopra detto habbiamo, potrà forse alcuno venir in opinione, non esser bisogno ch’io mi distenda più oltra nelle cose della dottrina christiana, havendo già mostrato i fonti, onde altrui possa, et per se proprio, et per i suoi figliuoli cavar quanto basti, l’acqua salutifera di tale instruttione, et dottrina. Ma se si vorrà considerare più attentamente, si vederà, s’io non m’inganno, che la cosa sta d’altro modo, et che non solo è espediente, ma necessario alla nostra materia, il discorrere alquanto più in particulare di alcuni, come capi principali della nostra santissima religione.

Et prima è da ricordarsi, che da noi si tratta della educatione non in qual si voglia modo, ma ristrettamente, come christiana, il cui fine è fare, col divino aiuto un buon christiano. Tale è colui, che non solo crede rettamente, ma anchora opera virtuosamente secondo la legge di Dio. Ma et per credere, et per operare come à buon christiano si conviene, si che riportiamo il premio della eterna vita, è necessaria la celeste gratia, la quale ci è conferita, et communicata per i sacramenti santi. Parimente è necessaria la fervente oratione, la quale ci tiene uniti con Dio, et in tanti nostri bisogni spirituali, et corporali ci ottiene ogni aiuto, et soccorso dal padre delle misericordie.

Adunque sarà necessario ragionare de gli articoli della fede, contenuti nel Simbolo Apostolico, et de i sette Sacramenti, et de i dieci Commandamenti della legge, et finalmente della oratione insegnataci da Christo Signor nostro, detta vulgarmente Pater nostro; i quali quattro capi comprendono quasi tutta la somma della dottrina christiana, et di quello che debbiamo credere, et operare. Si [p. 34r modifica]aggiunge, che non è parte alcuna della educatione christiana, quantunque piccola, che non vada regolata da questo fine, cioè dalla rettitudine della fede, et dalla osservanza della divina legge. Per il che è mestieri, che il padre sia egli principalmente instrutto di quelle cose, senza la cognitione, et osservatione delle quali non può allevare christianamente il figliuolo, et perciò col padre si ragiona, acciò egli a guisa di nutrice, havendo prima convertito in se stesso in succo, et sangue questo cibo veramente vitale, ne allatti il figliuolo, si che cresca poi in huomo perfetto in Christo.

Nè si creda altrui, che tutto questo si fosse potuto fare a bastanza con brevissime parole, come si vede in alcuni piccoli libretti chiamati Dottrine, conciosia che ne i quattro capi detti di sopra si contengono infiniti semi, et principii importantissimi di tutta la vita, et di tutte le attioni humane, onde fu bisogno di maggiore esplicatione; massime che la esperienza ci dimostra pur troppo, che per imprimere efficacemente ne i petti nostri il timor di Dio, et l’amor della virtù, non basta il dire cosi nudamente, Honora Iddio, non rubare, non adulterare, et cose tali, ma bisogna rompere questo pan duro, et masticarlo bene, et con studio, et industria porgerlo al fanciullo, tal che lo stomaco debole, di questa nostra misera natura, lo ritenga, et lo digerisca.

Non si nega, che a i pastori delle anime, et a i predicatori si appertiene metter avanti à i fedeli questi cibi, ma ben si dice, che il predicare si fa più di rado, et che passano molti anni prima che un fanciullo sia del tutto capace di intendere le prediche; nè meno si mandano cosi presto i figliuoli alle scuole della dottrina, et molti sono che non vi vanno par varii accidenti. Et quello che grandemente importa, quivi per lo più s’insegnano molti fanciulli insieme, et si trattano solo certe cose più universali, et non ci è cosi la occasdione presente di metter la dottrina in prattica; et in somma non si viene ad applicare la medicina à i suggetti particulari, et alle diverse complessioni, quanto faria di bisogno. La dove la educatione paterna, si come altrove s’è detto, comincia molto per tempo ad adoperarsi, et venendo all’individuo, fa con mille varie occasioni l’offitio suo à tutte le hore, et usa di molte altre maniere di insegnare, che i parochiani, et i predicatori non fanno, nè possono fare, come si toccarà più basso. Et finalmente per concludere, la disciplina domestica rende maggiormente disposto il fanciullo alla publica dottrina, et aiutando l’una l’altra, come quelle che hanno non piccola conformità insieme, maggiore è l’utilità che se ne riporta.

Per tanto io giudico, che la materia di questo nostro secondo libro, sia [p. 34v modifica]la più importante, et la più principale della nostra educatione, et come tale l’ho posta nel primo luogo, rispetto al terzo libro, la qual materia andaremo spiegando dietro la guida del nobile, et utilissimo libro detto Cathechismo Romano; il cui ordine è distinto, et acconcio al proposito nostro; ma però trattaremo le cose meno esquisitamente, et con facilità, et con un riguardo forse più nostro proprio, cioè di ridurre tuttavia la dottrina universale, all’uso particulare, non essendo tanto intention nostra di insegnar la dottrina christiana, il che altri han fatto, quanto di cavarne molti precetti, et documenti necessarissimi per la prattica cotidiana della educatione.