Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro II/Capitolo 50

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Libro II - Capitolo 50

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Dello abuso di giurare frequentemente. Cap. L.

Ma non sarà già alcuno che dica che queste conditioni si osservino dalla maggior parte de gli huomini, i quali per cose di leggierissimo momento, comprando ò vendendo, et discorrendo di cose famigliari, à tutte l’hore, et ad ogni parola hanno il giuramento in bocca, et senza pensarvi punto, o per l’interesse del guadagno, o per il mal habito, contratto dalla frequenza de gli atti, giurano cento mila volte il giorno, chiamando con grandissima temerità, et presuntione per testimonio delle loro vanissime per non dire bugiarde assertioni, Iddio di Maestà infinita. Per tanto acciò di tutto questo discorso si cavi il frutto che principalmente pretendiamo per la nostra educatione, ricordisi il buon padre di tener lontanissimo il figliuolo da i giuramenti, si che ne egli giuri, ne richieda giuramento da altrui, ne mandi contra se medesimo, ne contra altre maledittioni, ne dica per Dio, ne à se di Dio, ne per la Croce, come i putti inconsideratamente sogliono fare, et quando il fanciullo per iscusarsi si facesse scudo del giuramento, et del nome di Dio, all’hora gli creda molto meno, et lo castighi doppiamente. In somma avvezzi il fanciullo, alla semplice affirmatione, et negatione, secondo il precetto del Salvatore, et se pur tal volta occorresse affermar una cosa, con alquanto maggior efficacia, potrà con riverenza dire, certo è cosi, cosi è veramente, siate contento di credermi, o altro modo tale modesto, et christiano. Altrimenti la frequenza del giurare, è piena di grandissimi pericoli, et peccati, onde il savio dice nella scrittura santa: Non si avvezzi la bocca tua al giurare, percioche in esso vi sono molti cadimenti, et non basta dire come molti dicono, io giuro il vero, percioche la assuefatione conduce anchora à giurar il falso, o almeno à non pensar se è ne vero, ne falso quello, che si dice, et si commettono gravissimi peccati. La onde chi ha cara la salute dell’anima sua, deve astenersi quanto è possiblie da i giuramenti, etiandio da quelli che sono vestiti delle debite circonstanze, voglio dire che vi si conduca à passi lenti, et quasi per necessità, imperò che chi camina su l’orlo del precipitio trabocca facilmente. Et come che in ogni stato di persone, sia necessario questo instituto di non giurare leggiermente, molto più è da avvertire in quelli che doveranno haverne più spesso occasione per la corrotta usanza del mondo, come sono artigiani, et mercanti, et simili, alcuni de i quali, scordati del timor di Dio, et della salute propria, giurando il falso per utilissimo guadagno, vendono la pretiosa anima al demonio mille volte. Non cosi il nostro buon padre anzi persuaderà à se stesso, et al figliuolo questa vera massima, che con offesa di Dio, non si può prosperare [p. 60v modifica]in cosa alcuna, et che molto maggior forza ha finalmente la pura et semplice verità, che la mal colorata bugia.