Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 33

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Libro III - Capitolo 33

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Delle scuole della venerabile compagnia de’ padri giesuiti. Cap. XXXIII.

Lo Spirito santo, del quale si narra ne gli Atti Apostolici, che apparve sopra i primi credenti in forma di lingue di fuoco, ci diede ad intendere con quel segno visibile, che nella santa Chiesa Catholica, laquale è retta et governata dalla sua providenza, et continua assistenza non mancariano giamai lingue di fuoco, cioè huomini ferventi di carità, et copiosi di parole, si come si dice nell’hinno Ecclesiastico di quella festività. Bene è vero che in molti avviene che queste due qualità non sono unite, ma separate et disgiunte, onde alcuni hanno lingua, cioè dottrina et eloquenza, ma non fuoco di carità et zelo grande dell’honor di Dio, et della salute delle anime, altri pusilli, et semplici ardono di fuoco di divino amore, ma non hanno scienza, et eloquenza per insegnar gli altri. Ma cosi come nella santa Chiesa non manca mai lingua, ne fuoco, cioè santità di vita et integrità di dottrina, cosi parimente non mancano mai lingua infocate, che hanno l’una cosa, et l’altra, benche di queste per i peccati nostri vi sia piccola copia. Hora lo Spirito santo artefice mirabile, et ricco di salutifere inventioni, lequali di tempo in tempo hà scoperte à benefitio et ornamento della santa Chiesa, in questi nostri ultimi secoli, essendo molto rilassata la disciplina Ecclesiastica, et lo studio delle sacre lettere nel Clero seculare, suscitò lo spirito di Ignatio di Loiola nato nobilmente nella Biscaglia, huomo veramente secondo il suo nome infocato di amor di Dio, et per mezzo suo, et de suoi compagni, fondò la nobile religione de’ Clerici, chiamati della Compagnia di Giesù, laquale come vite eletta, piantata dal celeste agricoltore, hà come si dice nel salmo, riempita la terra, et coperti con l’ombra sua i monti, et distesi i palmiti, et le propagini sue non solo sino al mare, ma nel nuovo mondo, et ne i paesi remotissimi da questi nostri, havendo apportato in ogni luogo due frutti spetialmente non meno suavi che necessarii, l’uno la frequente predicatione della parola di Dio, et l’altro la frequenza de’ sacramenti della confessione, et della santissima Eucharistia. Hora frà gli altri ottimi instituti, et professioni di questa venerabile compagnia, laquale si affatica per congiunger insieme quelle due cose delle quali dicevamo, cioè fuoco di carità, et lingua di eruditione, uno ve ne è che ci hà dato occasione di far questo ragionamento, cioè l’insegnar à i fanciulli, et alla gioventù, lettere et buoni costumi, laqual cosa trattano non superfitialmente, et per una apparenza, ma con molto studio et cura, per il che hanno schuole publiche, dove non mercenariamente, ma per solo amore, et honor di Dio, si insegnano le lingue, et [p. 145v modifica]le lettere chiamate di humanità, et in alcuni Collegii principali si leggono da loro anchora le scienze Matematiche, et la Filosofia et Theologia per i scolari più provetti, ma sopra tutto procurano che i fanciulli imparino la dottrina christiana, et nella tenera età insieme con le dottrine humane bevano il latte della dottrina celeste, che più importa, cioè del timor santo di Dio, onde si hà da havere loro grande obligatione da i nostri padri di famiglia, i quali dove ne havranno commodità, potranno sicuramente inviare i figliuoli loro alle schuole di questi buoni padri, percioche se bene vi concorrono di molti putti, nondimeno hanno anchor copia di maestri, et di repetenti, et distinguono i scolari in certe classi, ò vogliamo dire squadre, et come corpi separati, secondo l’età, et i progressi varii nelle lettere, applicando à ciascuna classe il suo proprio, et particular maestro, per il qual buono ordine si lieva ogni confusione, et si prohibiscono molti inconvenienti. Hanno anchora in qualche luogo questi padri, cura di alcuni Collegii et seminarii di Clerici, dove anchora si admettono scolari, chiamati convittori, che fuori delle case paterne, vivono continuamente sotto la disciplina de’ medesimi padri, apprendendo lettere et costumi. Ilche non era da tacere in questo nostro discorso, potendo in molti casi tornar commodo al padre di famiglia, di mandarvi uno, ò più figliuoli, oltra che non di rado avviene, che muore il padre, et restano i figlioli piccoli ne può tal’hora la buona madre di famiglia, provedere sufficientemente che insieme siano allevati christianamente et imparino lettere secondo lo stato, et capacità loro, tal che con questa commodità de i convittori governati come è detto dai padri Gesuiti si vengono ad esplicare, et facilitare molte difficultà.

Hor se questa sola compagnia havesse in tutti i luoghi carico d’insegnare i fanciulli, potrei passar con silentio alcune cose, lequali penso ricordare à i maestri, ma perche essi non possono supplire, per tutto, seguitarò à ragionar con gli altri quello che mi occorre. Et il primo ricordo sia questo, che il maestro desideroso di far bene l’offitio suo, s’informi diligentemente et molto in particulare, di tutti i modi, che i padri Gesuiti tengono nell’insegnare i fanciulli, et nello ammaestrarli ne i buoni costumi, percioche questi buoni religiosi per il continuo esercitio, et per la molta esperienza che hanno del governo de’ fanciulli, et perche tra loro vi sono sempre ingegni nobilissimi, et huomini di gran prudenza, hanno fatto notomia tale, per cosi dire, delle cose che à pena vi si può aggiungere, ò levare cosa alcuna.