Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 49

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Libro III - Capitolo 49

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Della assistenza di alcuno mentre i putti giuocano. Cap. XLIX.

Il giuoco è una maniera di combattimento, et di contentione, dove ciascuno se non è d’ingegno tardissimo aspira alla vittoria, laquale per natura è cosa dolce et desiderabile, et però gli affetti, et passioni dello animo si commovono variamente, onde ne seguono atti conformi, che ne i fanciulli sono come certe dispositioni, et per la virtù, et per il suo contrario, percioche alcuni giocando sono fraudulenti, altri iracondi et riscaldandosi nelle [p. 155v modifica]contese, et contraddittioni, dicono villanie et ingiuriose parole a i compagni, et tal volta percuotono, et si pigliano odii, et fanno i putti tra loro, come fattioni, et sette contrarie, altri giurano, et spergiurano, altri dicono motti inhonesti, ò ridono, et gridano stranamente, et fanno altre cose molto licentiosa et dissolutamente, che non fa bisogno discendere à maggiori particulari, massime che ogni hora si veggono di queste esperienze per le piazze, et per le contrade, dove i putti giuocano alla mescolata, et fanno, et dicono tutto quello che piace loro, et che il senso et la passione suggerisce, senza freno, ne rispetto alcuno, talche in cambio di ricrearsi, per attendere poi con maggior studio à bene operare, ne segue che imparano mille male creanze, et diventano insolenti, et licentiosi, et si odono poi dalla bocche di fanciulli che à pena sono, come si dice per proverbio, rasciutte dal latte, parole di bestemmie, et inhonestà, che sariano troppo gravi ne gli huomini ben barbuti. Cosi avviene che la medicina della ricreatione diventa veneno, mentre non è chi prenda cura alcuna dalla povera fanciullezza, che par quasi, che siamo una gente senza legge, senza ordine, et disciplina alcuna, et che si viva à caso, et non meno che si soglia liberamente andare per le vie della Città, così in quello che appertiene à i costumi, sia lecito à ciascuno caminare dove gli piace. Si legge nelle historie Greche, che era costume de i Lacedemoni, che i vecchi assistevano à i giuochi de i putti, osservando con diligenza da i dibattimenti, et querele loro, qual fosse la natura di ciascuno, et facendo di la giuditii, qual riuscita fossero poi per fare. Et passando dalla pueritia alla adolescenza, havevano maggiormente i vecchi l’occhio sopra di loro, et più ordinariamente si ritrovavano à i luoghi dove facevano loro esercitii, hora in foggia di combattimenti, atteso che la forma di quella Republica era molto indrizzata al guerreggiare, et hora in altre maniere di giuochi, et ricreationi. Et scrivono gli historici, che i vecchi usavano di fare quanto si è detto, non per un certo passa tempo solamente, ma con tal diligenza, et affettione, come se fossero stati padri, maestri, et governatori di tutti quei giovanetti, di maniera che come dicono i medesimi scrittori, non vi era già mai ne tempo, ne luogo dove non fusse alcuno presente d’autorità, che potesse ammonire, riprendere, et castigare i putti se havessero commesso fallo alcuno. Et oltra tutto questo vi era un’huomo principale, che haveva titolo di governatore, et carico particulare della cura loro. Hora chi dicesse, che quando i fanciulli prendono loro ricreationi, vi doverebbe essere presente alcun padre di famiglia, per la riverenza delquale, et ne i gesti, et nelle parole si deportasserro con ogni modestia, et al cui giuditio [p. 156r modifica]nelle querele, et dispareri loro tutti si rimanessero, et il medesimo proportionatamente si osservasse con quelli di maggiore età, mentre à certi tempi fanno à guisa di compagnie, et fanno alcune publiche ricreationi, si che etiandio nel giuoco, et ne gli esercitii rilucesse una certa honestà, et disciplina; chi dico volesse a nostri tempi introdurre per cosa ordinaria una simile usanza, saria riputato huomo inventore di cose strane, per non dir ridicole, et che fosse cosa impossibile il metterle in prattica. Per tanto acciò alcuno non dica che io ho preso troppo gran carica, et certo non dalle mie spalle, à voler rifare il mondo, pregarò almeno quei pochi padri di famiglia, che desiderano reggere i loro figliuoli con alquanto maggior cura dell’uso commune, et parimente i buoni maestri, che se le cose dette di sopra hanno qualche probabilità di ragione, non lascino senza custodia i loro giovanetti, mentre fanno lor giuochi, acciò per poca cautela la ricreatione non distrugga quello che si va con studio, et fatica edificando nel restante della buona educatione.