Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 82

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Libro III - Capitolo 82

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Come sia grave peccato il costrignere i figliuoli à entrar in religione, ò ritirarneli contra lor voglia. Cap. LXXXII.

Quantunque lo stato religioso, sia come si è detto accettissimo à Dio, nondimeno guardisi ogni padre, et madre, di far giamai per qual si voglia humano rispetto, forza ne violenza alcuna al figliuolo overo alla figliuola, ne ardisca constringerli con minaccie, con battiture, ò con altri modi tali, à entrare in religione contra il lor volere. Et per dire in particulare delle figliuole femine, dove più spesso si fa questo grave peccato, non si dedichi à Dio nella religione, et nel Monastero contra sua voglia in perpetua virginità, la povera zitella perche sia nata deforme, ò storpiata, non perche il padre è gravato, et vi sono dell’altre figliuole da maritare, non per fine che i fratelli restino più ricchi, ne per altre simili cagioni di carne, et sangue, dove all’incontro, come poco fa si disse de i maschi, se lo Spirito santo spira nel cuor suo, sia pur bellissima, sia unica, sia desiderata per moglie da chi si vuole, niuno sia tanto ardito che la tolga al suo celeste sposo.

Et perche questi de i quali hora si parla, sono casi importantissimi, et assai communi, sappia ciascuno, che il sacro Concilio di Trento, con un gravissimo, et formidabile decreto ha detestato, et scommunicato tutti coloro, i quali constringono alcuna vergine,. ò altra donna, à entrar in religione, ò per contrario la impediscono contra sua voluntà.

Ma ritornando al nostro padre di famiglia, non si reputi sventurato per vedersi carico de figliuoli, et povero, ne gli cada in pensiero di ricorrere à mezzi tali, che sono con offesa di Dio, per nutrirli; ricordisi che i molti figliuoli Iddio glieli ha dati, et l’istesso Iddio è bastante à proveder loro abondantemente, per mille modi, dove la prudenza humana con i suoi discorsi non penetrarebbe giamai; raccomandisi à Dio, dilati il cuore con buona confidenza, et faccia dal canto suo quello che può, et che deve, et principalmente, attenda ad allevar bene et christianamente i figliuoli, et à farli ricchi di virtù, et quanti più ne havrà, più [p. 179r modifica]se ne rallegri, percioche non ci è cosa più pretiosa d’un buon figliuolo, et sino à i filosofi gentili, hanno posto tra le felicità humane, et di questa vita, lo haver molti, et buoni figliuoli.