Vero non è, che il condannato Amor

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Vero non è, che il condannato Amor Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Se del Perù l'argento Anima misera
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette morali di Gabriello Chiabrera


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LXXVIII

PER LA MEDESIMA.

Vero non è, che il condannato Amor
     Scocchi dall’arco strali,
     Sicchè fra noi mortali
     Non aggia forza da schermir un cor.
     5La vergine Cecilia
     Già ne feo con Tiburzio
     Parole d’ineffabile valor;
Ella dicea: Sul ciel regno divin
     Intrecciansi corone
     10Singolar guiderdone
     Alle vergini squadre intorno al crin.
     Sì di bel premio onoransi,
     Pur di là da quel premio,
     Che d’ogni uman pensier varca il confin.
15Gran segno, che di lor gran stima fa
     Il Monarca stellante.
     Or dove cieca, errante,
     Dove l’alma quaggiù, dove sen va?
     Con qual consiglio misero
     20Sì scioccamente abbagliasi
     A’ scuri raggi di mortal beltà!
Viola, che brunetta usa fiorir,
     O porpora di rosa
     Per pioggia grandinosa
     25Si rattamente non veggiam perir:
     Come ratto periscono
     Le bellezze e le grazie,
     Onde foco divien nostro desir!
Perchè dunque prezzar cosa si fral?
     30Non dee guancia leggiadra
     In noi divenir ladra
     Di perpetuo tesor, che tanto val.
     Eterno è nostro spirito,
     Per lui dunque procacciasi,
     35Servendo a castità, pregio immortal.
Cetra, che fai? certo è soverchio osar
     Di non saggio costume
     In su fievoli piume
     Caduco volo in su le stelle alzar.
     40D’ammirabile Vergine
     Parole alme di nettare
     Fioca lingua non può rappresentar.