Viaggio sentimentale di Yorick (1813)/XVI

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XVI. LA RIMESSA

CALAIS


C’est bien comique, bizzarra cosa! disse la signora, e sorrise, avvisandosi com’essa per un gruppo d’accidenti da nulla erasi trovata così sola meco due volte — c’est bien comique, diceva ella —

— Mancherebbe alla bizzarria, le diss’io, l’uso comico che la galanteria d’un francese ne trarrebbe — amoreggiandovi al primo momento, e offerendosi a voi con tutta la sua persona al secondo.

C’est leur fort, replicò la signora.

Portano almen questo vanto, diss’io — se poi ci riescano, e come — io nol so; certo è ch’ei sono in concetto di intendersi d’amore, e di professarne l’arte meglio d’ogni altro popolo sotto il cielo: ma io gli ho per guastamestieri solenni, e veramente per pessimi fra quanti arcieri tentarono mai l’arco e la benignità di Cupido. [p. 44 modifica]

— Voler fare all’amore per sentimenti1! pensate! Come s’io presumessi di farmi un’elegante abito intero con de’ ritagli — e fanno all’amore — affrontandovi — con una dichiarazione alla prima — ed avventurando l’offerta e sè stessi con tutti i pours e contres al bilancio d’un’animo freddo.

La signora ascoltava quasi aspettando ch’io continuassi.

Or madama rifletta, soggiunsi posando una mano sovra le sue — [p. 45 modifica]

Che le persone gravi odiano l’amore in grazia del nome —

Gli egoisti in grazia di se stessi —
Gli ipocriti in grazia del cielo —

E noi tuttiquanti, giovani e vecchi, siamo ben dieci volte più sbigottiti che offesi dal solo rumore — e oh come si fa scorgere poveretto e novizio in questo commercio chiunque si lascia scappare la parola d’amore, se per un’ora o due per lo meno non l’ha prima repressa con un silenzio omai divenuto cocente! Persevera nelle gentilezze, e che le sieno dilicatissime e tacite; e non dieno tanto nell’occhio da insospettire, ma nè tanto poco da essere trascurate — e di tanto in tanto un’occhiata parziale — dir pochissimo o nulla — lascia con l’amica tua la Natura, e le comporrà in cuore l’amore a suo modo.

Dunque dichiaro solennemente, disse la signora arrossendo — che voi sino ad ora m’avete fatto sempre all’amore.

Note

  1. Questa teoria d’amore del parroco è corollario della sua massima: Love is not much a sentiment, as a situation. Tristr. Shandy vol. viii. cap. 34. E s’io, come suo chierico, pur lo intendo, ei vuol dire, «Che l’amore non deriva da’ sentimenti volontarj di generosità e di benevolenza ec., ma che è un nuovo stato, benchè talvolta continuo, dell’anima, e dal quale invece derivano tutti que’ sentimenti.» Ed alla teoria l’autore applicherà fra non molto l’esperienza sua propria al capitolo 23 di questo viaggio. E nelle lettere famigliari scriveva: Godo che voi siate innamorato — guarirete così dall’ipocondria che è pessima per tutti, uomini e donne — ho sempre anch’io alcuna dulcinea per la testa — e l’anima così s’armonizza — Lett. vol. i. 57. E altrove: Il sentimento, che qui in Francia è parola solenne — è nuda parola — non credo che essi medesimi sappiano ciò che si vogliano dire.