Vipera mia, che di fin or lucenti

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Giovan Battista Marino

XVII secolo Letteratura 46 - Per la signora N. Vipereschi Intestazione 10 aprile 2008 75% Raccolte di poesie

Le carte, in ch'io primier scrissi e mostrai
Questo testo fa parte della raccolta Amori (Marino)

 
Vipera mia, che di fin or lucenti
tergi le spoglie al sol del vero onore,
a cui di spine cinto aspre e pungenti
fatto è siepe il mio petto e nido il core:

5spirano i cari tuoi fiati innocenti
di grave fiamma invece, arabo odore.
Sono i tuoi fischi angelici concenti,
e ’l tuo veleno è nettare d’amore.

O per grazia del ciel, sì com’io lessi
10ch’a Cadmo ed Ermion fu dato in sorte,
anch’io cangiarmi in aspido potessi,

ché s’ambo un nodo poi tenace e forte
n’unisse, ed io baciassi, e tu mordessi,
chi da più dolci morsi ebbe la morte?