Vita di Esopo Frigio/Capitolo XXVIII

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Capitolo XXVIII

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Anonimo - Vita di Esopo Frigio (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Capitolo XXVIII
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C A P I T O L O   XXVIII.

ALlora il Filosofo, a cui parve la giustificazione di Esopo buona, ed essere in ragione ben fondata, disse alla moglie. Ora tu puoi vedere, consorte cara, che la colpa non è mia, ma di questo nostro servidore troppo sofistico, e troppo delle parole osservatore, e semplice esecutore. Pregoti adunque ad avere, come io ho ancora pazienza, sopporta questo errore per amor mio, che io ti prometto, per il bene che ti voglio, con la prima occasione, che mi si porgerà [p. 40 modifica]di poterlo ragionevolmente battere, ricordargli tutti gli errori, e tutte le burle, ch’egli ci ha fatto. La donna, come molte lo sono, che quanto più son pregate, tanto più inaspriconsi, ostinata, ed incredula se ne uscì di casa barbottando, e maledicendo, ed a casa del Padre andossene con frettoloso passo.