Vai al contenuto

Vite dei filosofi/Libro Quinto/Vita di Stratone

Da Wikisource.
Libro Quinto - Vita di Stratone

../Vita di Teofrasto ../Vita di Licone IncludiIntestazione 24 giugno 2022 75% Da definire

Diogene Laerzio - Vite dei filosofi (III secolo)
Traduzione dal greco di Luigi Lechi (1842)
Libro Quinto - Vita di Stratone
Libro Quinto - Vita di Teofrasto Libro Quinto - Vita di Licone

[p. 388 modifica]

CAPO III.


Stratone.


I. Gli successe nella scuola Stratone figlio di Arcesilao lampsaceno, del quale fece memoria anche nel testamento.

II. Uomo celebratissimo e soprannomato il fisico per essersi più che ogn’altro occupato con grande studio di quella speculazione.

III. Fu anche precettore di Tolomeo Filadelfo, e, dicono, ricevette da lui ottanta talenti. Cominciò, secondo che afferma Apollodoro nelle cronache, a dirigere la scuola nella cenventesima terza Olimpiade, e la condusse anni diciotto.

IV. Vanno attorno libri suoi, Della regia autorità, tre — Della giustizia, tre — Del bene, 3 — Degli iddii, 3 — Pei principii, 3 — Di viteDella felicitàDella filosofiaDella fortezzaDel vuotoDel cieloDello spiritoDell’umana naturaDella generazione degli animaliDel mescolamentoDel sonnoDei sogniDella vistaDei sensiDella voluttàDei coloriDelle malattieDei giudiziiDelle forzeDelle macchine metallicheDella fame, e dell’offuscamentoDel leggiere, e del graveDell’entusiasmoDel tempodel cibo, e dell’accrescimentoDegli [p. 389 modifica]animali incertiDegli animali favolosiDelle cagioniSoluzione di dubbiProemi di topiciDell’accidenteDella definizione.Del più e del menoDell’ingiustoDell’anteriore e del posterioreDella prima stirpeDel proprioDel futuroDi invenzioni, due elenchi — Commentari, si dubita — Lettere, il cui principio è: Stratone ad Arsinoe salute.

V. Narrano ch’e’ fu gracile al punto da morire senza accorgersi. Ed è nostro l’epigramma sopra di lui che dice così:

     Er’uom, se m’odi, estenuato il corpo
        Dagli unguenti; Straton, dicoti, questo
        Cui generava Lampsaco una volta;
        Però co’ morbi combattendo ognora
        Muore senza saperlo, e neppur sente.

VI. Furono otto Stratoni: Primo un uditore di Isocrate. — Secondo quest’esso. — Terzo, un medico, discepolo, o secondo alcuni, creato di Erasistrato. — Quarto, l’istorico che scrisse i fatti di Filippo e di Perseo, i quali combatterono contro i Romani. — Sesto, un poeta epigrammatico. — Settimo, un antico medico, di cui parla Aristotele. — Ottavo, un peripatetico, vissuto in Alessandria.

VII. Di questo fisico va in giro anche il testamento, ch’è di tal maniera: „Queste cose dispongo se alcun che dovesse accadermi: Ciò ch’è in casa lascio tutto a Lampirione e ad Arcesilao. — Co’ miei danari che sono in Atene, [p. 390 modifica]gli esecutori provvederanno in prima al funerale, ed a quanto è di uso dopo il funerale, nulla facendo nè dì superfluo, nè di basso. — Saranno esecutori testamentarj questi: Olimpico, Aristide, Mnesigene, Ippocrate, Epicrate, Gorgilo, Diocle, Licone, Atane. — Lascio la scuola a Licone, poichè degli altri alcuni sono più vecchi, alcuni occupati, ma anco i restanti faranno bene se coopereranno ad ajutarlo. — Lascio ad esso anche tutti i miei libri, eccetto gli scritti da noi, e le suppellettili tutte da tavola, e le coltrici, e le tazze. — Dieno gli esecutori ad Epicrate cinquecento dramme ed uno dei giovani schiavi cui paja ad Arcesilao. — E in prima Lampirione ed Arcesilao sollevino Ireo dai patti che gli ha imposti Daippo, e non dovendo più nulla nè a Lampirione, nè agli eredi di Lampirione, sia libero da ogni impegno. — Diano a lui anche gli esecutori cinquecento dramme in danaro, e dei giovani schiavi uno che sarà scelto da Arcesilao, affinchè avendo egli molto con noi affaticato e recatoci utile, abbia di che abbastanza e onestamente vivere. — Lascio andar liberi e Diofanto e Diocle e Abo. — Simia assegno ad Arcesilao. — Lascio libero anche Dromone. — Giunto che sia Arcesilao, Ireo con Olimpico ed Epicrate e gli altri esecutori faccia il conto dell’importare della spesa pel funerale e per l’altre cose, e il danaro che avanza, riceva Arcesilao da Olimpico, senza molestarlo per circostanze o per tempi. — Ritiri Arcesilao anche le convenzioni che stabilì Stratone con Olimpico ed Amenia, e che stanno presso Filocrate di [p. 391 modifica]Tisamene. — Quanto al monumento, facciasi ciò che paja ad Arcesilao e ad Olimpico e a Licone.“ — Queste sono le disposizioni che di lui si conoscono, secondo che le raccolse in qualche modo anche Aristone ceo.

VIII. Esso Stratone poi fu uomo, siccome anche sopra è manifesto, degno di molta stima, versato in ogni genere di studi e massime in quello che appellasi fisico, ch’è il genere e più antico e più grave.