Vai al contenuto

Ben lo diss'io, che da feconda stella

Da Wikisource.
Versione del 22 mar 2022 alle 17:49 di Dr Zimbu (discussione | contributi) (Porto il SAL a SAL 100%)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Pietro Metastasio

Indice:Zappi, Maratti - Rime I.pdf Sonetti Letteratura Ben lo diss’io, che da feconda stella Intestazione 22 marzo 2022 100% Da definire


Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pietro Metastasio


[p. 282 modifica]

III1


Ben lo diss’io, che da feconda stella
     Scendeva, illustri Sposi, il vostro amore:
     Non parla in van col suo presago ardore
     Qualor ne’ labbri miei Febo favella.
5Ecco la prole avventurosa e bella,
     Che la madre imitando e ’l genitore,

[p. 283 modifica]

     Porta nel volto, e chiuderà nel cuore
     L’ardir di questo, e la beltà di quella.
Già l’Italia d’Eroi nutrice e madre
     10La finge adulta, e in marzial periglio
     Pugnarla vede, e regolar le squadre;
Nè sa dir, se con l’armi e col consiglio
     Doni più gloria a sì gran figlio il padre,
     O più ne renda a sì gran padre il figlio.


Note

  1. Per il primo parto della Principessa di Belmonte.