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Le cratùre

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Giuseppe Gioachino Belli

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L'Abbrevi der Papa Er ferraro
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LE CRATÙRE.

     Voi sentite una madre. Ammalappena1
La cratùra2 ch’ha ffatta ha cquarche ggiorno,
Ggià è la prima cratùra der contorno,
E ssi jje3 dite che nun è, vve mena.

     Conossce tutti, disce tutto, è ppiena
D’un talento sfonnato, è ffatta ar torno,4
Va cquasi sola, è ttosta5 come un corno,
E ttant’antri6 prodiggi ch’è una sscena.

     E sta prodezza poi sarà un scimmiotto,
Tonto,7 mosscio, allupato, piaggnolone,
Pien de bbava e llattime e ccacca-sotto.

     A le madre,8 se sa,9 li strilli e ’r piaggne10
Je pareno ronnò11 dde Tordinone.12
Le madre ar monno so’ ttutte compaggne.

26 dicembre 1834.

Note

  1. [A mala pena]: appena.
  2. Creatura.
  3. [Se gli]: se le.
  4. Tornio.
  5. Dura.
  6. Altri.
  7. Stupido.
  8. Madri.
  9. Si sa.
  10. Il piangere.
  11. Paiono rondò.
  12. Tor-di-Nona, teatro regio di Roma.