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La caccia der Padre Curato

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti caudati letteratura La caccia der Padre Curato Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Zia La ggnocchetta
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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LA CACCIA DER PADRE CURATO.1

     Va’ a ccerca2 com’er frate abbi saputo
Der mi traghetto3 co’ la fìa4 d’Ugusto!5
Vàll’a ccapì chi sse sii6 preso gusto
De dajje7 er grimardello per ajjuto!

     Io so cche mm’entrò in casa muto muto,
E cce comparze8 in de la stanzia, ggiusto
Ner mentre ch’io j’arillacciavo er busto,
Che9 cce fesce stremì,10 ffrate futtuto!

     Visto che mm’ebbe in quer frangente, er frate,
Co’ un voscion da caggnaccio de mascello,
Strillò: “Bbestia bbù e vvia,11 che ccosa fate?„

     “Padre curato mio, lei nun ze12 studi
De famme13 spaventà,„ ddico: “fo cquello
Che ppredicate voi. Vesto l’iggnudi.„14

23 giugno 1834.

Note

  1. [V. in questo volume la nota 1 del sonetto: Er Curato, 13 nov. 33.]
  2. Cercare.
  3. Della mia tresca.
  4. Figlia.
  5. Augusto.
  6. Si sia.
  7. Di dargli.
  8. Ci comparve.
  9. In guisa che.
  10. Ci fece abbrividire.
  11. Bèstia bù etcetera: in buona parole, “bestia buggiarona.„
  12. Non si.
  13. Di farmi.
  14. La terza opera di misericordia corporale.