A padron Marcello

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Giuseppe Gioachino Belli

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La promessa der romano Un'istoria vera
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

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A PADRON MARCELLO.

     Chi ha ffrabbicato1 Roma, er Vaticano,
er Campidojjo, er Popolo,2 er Castello?
Furno Romolo e Rmemolo, Marcello,
che ggnisun de li dua era romano.

     Ma un e ll’antro3 volenno esse4 soprano5
de sto paese novo accusì bbello,
er fratello nimmico der fratello
vennero a ppatti cór cortello in mano.

     Le cortellate aggnédero6 a le stelle;
e Rroma addiventò ddar primo ggiorno
com’è oggi, una Torre-de-Bbabbelle.

     De li sfrizzoli7 oggnuno ebbe li sui:
e Rroma, quelli dua la liticorno,8
ma vvenne er Papa e sse la prese lui.

27 novembre 1833

Note

  1. Fabbricato.
  2. La Piazza e il Rione del Popolo.
  3. Uno e l’altro.
  4. Volendo essere.
  5. Sovrano.
  6. Andarono.
  7. Dei colpi.
  8. Litigarono.