A quel Toro colà sparso, e distinto
Aspetto
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Benedetto Menzini
XI1
A quel Toro colà sparso, e distinto
Di negre, e rosse macchie i fianchi, e ’l petto,
Forse gli hanno i Pastor, per lor diletto,
Quel fascetto di fieno al corno cinto.
5Io voglio ir là, dalla pietà sospinto,
Di non vedergli far sì reo dispetto;
Ed or che fuor di mandra erra soletto
Vo’ torgli quell’impaccio, ond’egli è avvinto.
Ah! pazzarello, non farai ritorno
10Senza che l’andar là molto ti costi:
Stolto chi scherza al suo periglio intorno.
Sì fatti segni indarno non son posti;
E quel Toro, che porta il fieno al corno,
Vuol che tu fugga, e non che tu t’accosti.
Note
- ↑ Fuga del male avvertito.