1834
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Poesie
Letteratura
A un villanel novizio di un convento
Intestazione
29 novembre 2014
100%
Da definire
<dc:title> A un villanel novizio di un convento </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Un Poeta Lombardo</dc:creator><dc:date>1834</dc:date><dc:subject>Poesie</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=A_un_villanel_novizio_di_un_convento&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200402140228</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=A_un_villanel_novizio_di_un_convento&oldid=-20200402140228
A un villanel novizio di un convento Un Poeta Lombardo1834Scherzi poetici di vari celebri autori italiani e veneziani.djvu
A un villanel novizio di un convento,
Nobil maestro spesso ripeteva:
Ve l’ho detto più volte, santo Dio!
Non dovete dir fava ma faceva,
Non dovete dir barba ma sior zio.
Memore quegli dell’avvertimento
Disse un giorno al maestro: Padre mio,
Oh se sapeste quel che mi è avvenuto!
Nel mangiar la minestra mi è caduto
Un grano di faceva sul sior zio.