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Amabil gioventute

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Canzoni Letteratura Amabil gioventute Intestazione 25 aprile 2023 75% Da definire

Se a me scendono mai l'amiche Muse L'arco, che io soglio armar, non è sì frale
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni eroiche di Gabriello Chiabrera


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XXIV

PER D. VIRGINIO ORSINO

duca di bracciano.

Fu alle guerra di Lamagna contra i Turchi


Amabil gioventute,
     Tesor di nostra vita
     Nulla lingua a lodarli oggi ha virtute,
     Sì de’tuoi pregi appar copia infinita;
     5Vita mortal, che fora
     Senza te, se non di’ senza l’aurora?
Qual fiorito arboscello,
     Cui tra Paure odorate
     Corre lattando ognor fresco ruscello;
     10Tal appunto è mirar giovine etate,
     E s’ella veste l’armi
     Segno diviene a bello arcier di carmi.
Colpa d’infamia eterna
     Spendere il fior de’ giorni
     15Pur, come vuole Amor, che altrui governa
     Con aspro fren di due begli occhi adorni;
     E senza piaghe anciso
     Sempre adorar la vanità d’un viso.
Lunge da sì rio scoglio
     20Volse il Guerrier sua nave,
     Cui sacrando alle Muse inclite, voglio
     Farlo oggi re di bello inno soave,
     Acciò di gloria asperse
     Le piaghe sian, che in guerreggiar sofferse.
25Che all’armi ei si volgesse,
     Viengli laurea corona.
     Altra con aurea man pur glie ne lesse
     Clio de’ più vaghi fior, ch’abbia Elicona,
     Che a morte ivi ferito
     30Ei ritornasse a’ crudi assalti ardito.
Non è vana memoria
     Chiuder ne’ pensier suoi
     Di Medici e d’Orsini aulica gloria;
     Sangue nel mondo a generare Eroi
     35Per lunga età non stanco.
     Chi può posar con tanti sproni al fianco?
Quinci nell’alma ardente,
     Vaga di nobil vanto,
     Non fu de’ figli lo scherzar possente,
     40Nè della sposa giovinetta il pianto;
     Sicché almen tu fermassi
     Ne’ patrii alberghi non robusto i passi.
Io ben sovr’esso il piede
     Sì mi sento leggiero,
     45Che là ’ve Febo, o mia vaghezza il chiede,
     Correr posso veloce ampio sentiero:
     Ma che più lungo errore?
     Te qui sull’Istro oggi corona onore.