Astronomia/Capitolo quinto/8

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Spettri delle stelle

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Spettri delle stelle
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§ VIII.

Spettri delle stelle.

229. Le stelle danno, come il Sole, uno spettro luminoso, solcato da righe oscure. Nella loro costituzione essenzialmente non differiscono quindi dal Sole; questo non è che una delle stelle del cielo, e le stelle sono altrettanti soli. Questa affermazione, già espressa nel paragrafo primo del capitolo presente, non ha quindi in sè nulla di arbitrario, ma riposa su un fatto certo ed indiscutibile.

230. Nei §§ VI, VII ed VIII del capitolo quarto già furono abbozzati i principi precipui della Spettroscopia. Là si disse: che i vapori incandescenti di un metallo producono uno spettro oscuro solcato da righe lucide e colorate; che lo spettro del Sole invece è luminoso e solcato da righe oscure. Qui giova aggiungere altri due fatti.

Qualche volta le righe lucide e colorate dello spettro ottico dei metalli, invece che sottili, appaiono sensibilmente larghe, ed in tal caso non hanno una tinta uniforme in tutta la loro larghezza, [p. 209 modifica]ma, intensamente colorate sopra uno dei lati, van via via sfumando e prendendo una tinta sempre meno intensa, fino ad apparire sul lato opposto debolissimamente colorate. Si dice in questo caso che lo spettro è solcato da scanalature lucide.

In alcuni spettri le righe oscure appaiono non più sottili, ma sensibilmente larghe, non più uniformemente oscure in tutta la loro ampiezza, ma oscure su un fianco, sfumate sul fianco opposto. Prendono allora il nome di scanalature oscure o d’assorbimento, nome suggerito ai primi osservatori dal loro aspetto stesso.

231. Negli spettri ottici delle diverse sorgenti di luce si possono adunque avere, a seconda dei casi; o righe oscure altrimenti dette d’assorbimento; o righe lucide e colorate; o scanalature oscure altrimenti dette d’assorbimento; o finalmente scanalature lucide e colorate.