Astronomia/Capitolo terzo/2

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Come si presentano, visti dalla Terra, i pianeti interiori nel loro giro intorno al Sole

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Come si presentano, visti dalla Terra, i pianeti interiori nel loro giro intorno al Sole
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§ II.

Come si presentano, visti dalla Terra, i pianeti interiori nel loro giro intorno al Sole.


118. Si osservi la qui a lato figura 28; il circolo maggiore vi rappresenta l’orbita della Terra che [p. 113 modifica]supponiamo collocata nel punto designato colla lettera T. Col circolo minore ed interno intendiamo indicata l’orbita di Mercurio, e nel centro comune dei due circoli sta figurato il Sole nel punto S. Mentre lo spettatore collocalo sulla Terra vede il Sole nella direzione TS, vedrà Mercurio in unaFig. 28. od in un’altra direzione, secondo il luogo che esso occupa nella propria circonferenza di circolo. Quando Mercurio è nella posizione A, cioè fra il Sole e la Terra, non sarà visibile, perchè involto nello splendore prevalente del Sole. Lo stesso si deve dire quando il pianeta è in B, cioè quando il Sole sta fra Mercurio e la Terra. [p. 114 modifica]

119. Ne segue che il pianeta non sarà ben visibile se non lungo le direzioni delle tangenti TC, TD, quando esso trovasi nei punti C, D della sua orbita, cioè nelle sue massime digressioni dal Sole. Ne segue ancora che il pianeta sarà visto ora a destra ora a sinistra del Sole, che esso, accompagnando il Sole nel suo corso annuale apparente, non se ne scosterà mai oltre un certo limite.

Quando Mercurio è in C o in D, dalla Terra si vedrà solo metà circa del suo disco, quella metà cioè che è illuminata dal Sole; l’altra metà sulla quale non possono arrivare i raggi del Sole sarà scura ed invisibile. Mercurio apparirà allora così come la Luna nel primo o nell’ultimo quarto.

Quando Mercurio è in A esso rivolge alla Terra la sua faccia oscura e riesce per conseguenza invisibile, escluso il caso contemplato qui sotto al capo 120.

Quando Mercurio è in B si dovrebbe vedere il disco suo rotondo e interamente illuminato, ma allora esso sorge e tramonta col Sole, affoga l’intero giorno nella gran luce di questo e resta invisibile.

Durante la sua rivoluzione attorno al Sole, Mercurio presenta quindi delle fusi simili a quelle della Luna, e da questa si differenzia solo in ciò, che esso sembra ora molto più grande ora molto più piccolo della sua dimensione media, secondo che si trova a distanza minore o maggiore dalla Terra.

120. Se le orbite di Mercurio e della Terra giacessero esattamente nel medesimo piano, come di necessità avviene nella nostra figura, si dovrebbe vedere Mercurio passare davanti al disco del Sole, in forma di macchia nera, tutte le volle che esso si trova in A. Ma l’orbila di Mercurio, come quelle [p. 115 modifica]di tutti gli altri pianeti, non giace esattamente nello stesso piano dell’orbita della Terra; in certe parti essa si eleva alcun poco su d’esso piano, in altre sta un poco più sotto, e coincide con quel piano in due soli punti, che sono i nodi dell’orbita sua. È evidente che solo quando Mercurio si trova fra il Sole e la Terra, e nello stesso tempo occupa un punto del suo corso orbitale vicino a uno dei nodi, può avvenire il così detto suo passaggio sul disco solare, cioè può vedersi il pianeta, come una piccola macchia nera, rotonda, attraversare nell’intervallo di alcune ore il disco del Sole.

I passaggi di Mercurio sul Sole non sono rari, e fra altri ne accadde uno degno di nota il giorno 6 maggio del 18781. Ordinariamente però avviene che quando Mercurio si trova fra la Terra e il Sole, esso nella sua orbita è o troppo alto o troppo basso rispetto al Sole; in questi casi esso passa lateralmente al Sole senza apparentemente toccarne il disco, e rimane invisibile ed avvolto dallo splendore intenso dei raggi solari.

121. Analoghe a quelle di Mercurio sono le apparenze di Venere.

Venere si muove attorno al Sole in un’orbita più piccola di quella della Terra; le apparenze prodotte dal suo moto si possono quindi desumere, così come per Mercurio, dalla figura 28, e Venere segue quindi anch’essa il Sole nel suo corso annuale apparente, ora precedendolo a destra, ora [p. 116 modifica]seguendolo a sinistra, si a destra che a sinistra raggiungendo due punti come C, D di massima digressione dal Sole, con questa sola differenza da Mercurio che la sua orbita essendo più grande le sue deviazioni o digressioni massime sono anche più grandi.

Anche Venere presenta fasi simili a quelle dellaFig. 29. Luna, e siccome le sue distanze dallo Terra variano nel rapporto di 1 a 6, così anche il diametro del suo disco apparente varia nella proporzione di 6 a 1, e la superficie del suo disco in quella di 36 a 1, così anche il suo splendore apparente presenta grandi diversità secondo lo posizione che essa occupa rispetto al Sole e alla Terra.

Nella fig. 29 sono rappresentate in dimensioni proporzionali gli aspetti di Venere: 1° quando [p. 117 modifica]si trova vicina al punto A della fig. 28, o alla congiunzione inferiore col Sole; 2° quando si trova in D, cioè nella massima elongazione a destra del Sole (per gli osservatori settentrionali); 3° quando si trova in B, nella congiunzione superiore o alla massima distanza dalla Terra.

In certe posizioni più favorevoli, Venere può splendere tanto da far gettare ai corpi, sui quali cade la sua luce, ombre sensibili, sebbene senza confronto meno scure e più difficili a riconoscere di quelle prodotte dai corpi illuminati o dal Sole o dalla Luna.

122. Quando Venere si trova, per noi, a sinistra del Sole e tramonta quindi dopo di esso, la vediamo brillare la sera nel crepuscolo, e le diamo allora il nome di Espero o stella della sera. Quando si trova a destra del Sole, si leva, il mattino prima di questo, e risplende nell’aurora come stella del mattino, indi il nome di Fosforo o di Lucifero, che significa apportatore della luce.

123. Se noterete Venere come stella della sera in una certa epoca, voi la rivedrete come stella della sera in condizioni press’a poco simili dopo diciannove mesi circa, o, più precisamente, dopo 584 giorni.

Mercurio, anch’esso compare, come stella della sera, ogni 116 giorni, ma esso si scosta nelle sue elongazioni così poco dal Sole, e rimane sempre cosi immerso dentro il crepuscolo, che si richiede un’attenzione particolare per riconoscerlo, e, prima della invenzione dei cannocchiali, non pochi astronomi morirono senza mai averlo veduto.

124. I passaggi di Venere sul disco solare sono molto più rari che quelli di Mercurio, e si ripetono ad intervalli molto disuguali, come si può vedere dalle date di alcuni di essi che qui riferisco: [p. 118 modifica]
Anno |||
1761 |||
 5 giugno
» |||
1769 |||
 3 giugno
» |||
1874 |||
 10 dicembre
» |||
1882 |||
 6 dicembre
» |||
2004 |||
 9 giugno
» |||
2012 |||
 6 giugno


Venere appare, in questi passaggi, come una grossa macchia nera, rotonda (il suo diametro è allora circa 1/30 del diametro apparente del Sole), che attraversa il disco solare da levante verso ponente, nello spazio di alcune ore. L’osservazione di questi passaggi è celebre per la sua rarità, e più ancora perchè da essi si può con calcoli opportuni (e che qui sarebbe fuor di luogo il riferire) dedurre si la distanza del Sole dalla Terra, che le distanze di tutti i pianeti dal Sole.

Note

  1. Sono 28 i passaggi di Mercurio finora osservati, a cominciare da quello del 7 novembre 1631; sono fra i più prossimi a noi quelli del 6 maggio del 1878, del 7 novembre del 1881, del 10 maggio del 1891, del 10 novembre del 1894, l’ultimo del secolo decimonono; del secolo presente il primo passaggio avverrà, il 12 novembre del 1907.