Breve cerchio d'òr fin, che di splendore
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Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi
xxii
l’anello d’oro, dono della sua donna
Breve cerchio d’òr fin, che di splendore
con la spera del Sol contese e vinse,
mentre che ’l terso e molle avorio strinse
di quella man, che sí mi stringe il core,
or doni a me, sol perch’io veggia, Amore,
quanto de l’aurea chioma, che m’avinse,
l’oro è men biondo, e come il bel, ch’ei cinse,
aggiunse men che non ne trasse onore.
Con questo forse i piú pungenti strali
sovente indori e, per maggior martiro,
le mie piaghe rinfreschi aspre e mortali.
Lasso! e quest’òr nel foco, ond’io sospiro,
vuoi che s’affini, e che di tanti mali
rappresenti al mio cor l’eterno giro.