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Caccia e Rime (Boccaccio)/Appendice/23

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23. Amore, pur convien che le tue arme

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Amore, pur convien che le tue arme
     Ti renda, lasso, e quello antico strale,
     El qual così fosse stato mortale,
     Ché bel morir quanto bel viver parme[1]!
     E quel desio, che già solea infiammarme,5
     E la speranza e ’l mio servir liale
     Ti rendo, e quel piacer fallace e frale,
     Poi che a forza fortuna il fa lassarme.
Di che[2] mi doglio a te, signor gentile,
     E tu doler ti doveresti anchora10
     Che fortuna mi cacci dal tuo ovile[3].
     Ma l’esemplo dimostri[4] a chi ti honora,
     A chi ti serve, a chi siegue tuo stile,
     A chi sotto tua insegna si rincora[5].


Note

  1. «Morire mi par bello quanto bel vivere.»
  2. Del dover rendere tutto ciò ch’è stato enumerato nelle quartine.
  3. Dalla schiera dei fedeli d’Amore.
  4. «Insegni.»
  5. È un son. di rassegnato e sconsolato abbandono, e ben potrebbe segnare l’epilogo di una grande passione amorosa.