Colti v'ho pur, fischiando allor qual angue
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IV
Colti v’ho pur, fischiando allor qual angue,
Polifemo gridò; ne l’empia tresca;
Ma se l’usato in me vigor non langue,
Aci, non fia, che tu di mano or m’esca.
5Dal seno il cor strapparti, e del tuo sangue
Vuo’, che la spiaggia e ’l mar rosseggi, e cresca,
E la perfida vegga il caro esangue
Corpo giacer, di fere orribil esca.
Tacque, e gran sasso svelse, e giù dal monte,
10Poichè sopra a se tutto alzato l’ebbe,
Lo scaglia, ond’Aci allor percosso in fronte
Cadde, e di Galatea tanto gl’increbbe,
Che per seguirla trasformossi in fonte,
E nuovo fiume al suo bel mare accrebbe.