Considerazioni sui diritti delle donne/Al lettore

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Considerazioni sui diritti delle donne Emancipazione!

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Al Lettore





LL
a nobil donna signora contessa Isabella Gabardi-Brocchi nell’ottobre del 1877 dava alla stampa un opuscolo intitolato «Emancipazione!!...»

Ella prendeva a combattere il moto sociale, che dall’America andava dilatandosi in Europa per mettere la donna a livello dell’uomo, non solo nei diritti della vita comune e famigliare, ma benanche in quella pubblica e sociale. Sapeva, come già venissero dall’occidente e dal nord, attive ed esperte Missionare a spargere la funesta gramigna nei fiorenti campi italiani. [p. 8 modifica]

Come ella siasi radicata e diffusa in Germania, in Russia ed anche in Inghilterra ed in Francia, pur troppo ce lo apprendono le narrazioni dei diari, i rapporti e le considerazioni delle Riviste e le descrizioni stranissime delle numerose riunioni e Miting in cui si esplicano ed insegnano le femminili dottrine.

La signora contessa Gabardi previde, che anche l’Italia sarebbe invasa dalla scuola agitatrice, e come donna e scrittrice crede aver diritto di potere entrare in campo, per salvare dall’ambiziosa tentazione, le sue consorelle.

Ella si restrinse a spargere il suo opuscolo fra le cospicue relazioni di cui và lieta.

Ora però, che la questione sulla Donna è all’ordine del giorno, e si discute con acceso fervore in Firenze, noi l’abbiamo pregata a permetterci di ristampare il suo scritto, le di cui prime copie sono state esaurite.

È vero, che per ora il progetto sulla pericolosa riforma si presenta qui, in limite ristretto. Si tratta solo di lingua latina..... che è lingua morta..... si tratta di cattedra, che è cosa vivissima — ma, con [p. 9 modifica]un lancio più spiccato, si capisce dove ciò possa arrivare... Chi sostiene l’opportunità per la Donna dell’insegnamento superiore, fino all’Università, non pensa, che tale idea è scala ad un vertice, su cui giunta la fragile compagna dell’Uomo, può precipitare, per legge di attrazione vertiginosa, nell’abisso.

Sembra dunque ben fatto mettere in guardia le colte e gentili zelatrici dell’Aule Universitarie contra questo avviamento, che pur troppo potrebbe condurre ad opera demolitrice dell’ordine temperato in famiglia, e dell’armonia regolare, che la natura e la società, da tanto lungo consentimento ed esperienza di secoli, hanno mantenuto fra i due sessi dotati di coscenza e ragione.

Col cortese permesso dunque dell’egregia Autrice facciamo pubblica per la seconda volta la di lei convinzione rapporto ai diritti, che la Donna può volere e che l’uomo non le contende.


Gli Editori.