<dc:title> De’ Riarj fu prole, ed ebbe culla </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Gabriello Chiabrera</dc:creator><dc:date>XVII secolo</dc:date><dc:subject>Epitaffi</dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Opere (Chiabrera).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=De%27_Riarj_fu_prole,_ed_ebbe_culla&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20250712161238</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=De%27_Riarj_fu_prole,_ed_ebbe_culla&oldid=-20250712161238
De’ Riarj fu prole, ed ebbe culla Gabriello ChiabreraXVII secoloOpere (Chiabrera).djvu
De’ Riarj fu prole, ed ebbe culla,
E sepolcro in Savona. Ei giunse a morte
Condottovi da pietra in gioventute.
Ma pianger non si dee, come per tempo
Dal mondo uscito: Voi, mortali, errate,
Per vero dir, nel conto della vita
Sol numerate gli anni, e non guardate
All’opre glorïose di virtute.