Deh per pietà, chi la mia fiamma ammorza
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Francesco da Lemene
IV1
Deh per pietà, chi la mia fiamma ammorza,
Che mai non mi consuma, e m’arde sempre!
Onde mi sembra in sì penose tempre
Fatta immortal questa mia frale scorza.
5Per estinguere invan l’ardente forza
Fia, ch’in acqua di pianto il cuor si stempre,
Nè fia, che con l’età l’ardor si tempre,
Che quanto invecchia più, più si rinforza.
Non so come bastante il cor riesca
10A nutrir sì gran fiamma, e a poco a poco
Non manchi in me la vita, e ’l fuoco cresca.
Morte, ed Amor voi per pietate invoco;
Fate debile il fuoco, o debil l’esca,
E manchi o ’l fuoco all’esca, o l’esca al fuoco.
Note
- ↑ Amore abituato.