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Dichiarazione di Boulogne

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esperanto

Anonimo 1905 XX secolo Dichiarazione di Boulogne Intestazione 16 maggio 2010 50% Generale


(Accettata nell’ultima seduta di lavoro del Congresso di Boulogne: Seduta del 9 Agosto 1905)


Poiché sull'essenza dell’esperantismo molti hanno una idea assai falsa, noi firmatari, rappresentanti dell’Esperantismo in diverse nazioni del mondo, convenuti al Congresso Internazionale Esperantista in Boulogne-sur-Mer, abbiamo trovato necessario, su proposta dell’autore della lingua Esperanto, fornire i seguenti chiarimenti:

1. L’ Esperantismo è l’impegno a divulgare in tutto il mondo l’uso della lingua neutralmente umana che, non ingerendosi nella vita interna dei popoli e non avendo affatto l’obiettivo di estromettere le lingue nazionali esistenti, darebbe alle persone di nazioni diverse la possibilità di comprendersi reciprocamente, potrebbe servire come lingua conciliatrice delle pubbliche istituzioni in quelle terre in cui diverse nazioni combattono tra loro per la lingua, e in cui potrebbero essere pubblicate quelle opere che hanno uguale interesse per tutti i popoli. Ogni altra idea o speranza che questo o quell’esperantista collega all’esperantismo è affare suo puramente privato, del quale l’esperantismo non risponde.

2. Poiché nei tempi odierni nessun ricercatore al mondo dubita ormai del fatto che soltanto una lingua costruita possa essere una lingua internazionale, e poiché, fra tutti i moltissimi tentativi fatti nel corso degli ultimi due secoli, tutti presentano solo progetti teorici, e solo un’unica lingua, l’Esperanto, si è mostrata lingua effettivamente finita, sperimentata sotto ogni aspetto, perfettamente vitale e pienamente adatta in ogni circostanza, per questo gli amici dell’idea di una lingua internazionale, coscienti che continue dispute teoriche non porteranno a niente e che lo scopo può essere raggiunto solo con l’impegno pratico, già da tempo si sono tutti raggruppati intorno alla sola lingua Esperanto e lavorano per la sua diffusione e l’arricchimento della sua letteratura.

3. Poiché l’autore della lingua Esperanto fin dall’inizio ha rifiutato una volta per sempre tutti i diritti personali e i privilegi relativi a tale lingua, per questo l’Esperanto è proprietà di nessuno, né dal lato materiale né dal lato morale. Proprietario materiale di questa lingua è il mondo intero, e e chiunque lo voglia può pubblicare in, o riguardo a, questa lingua tutte le opere che desidera, e può usare la lingua per ogni scopo possibile; proprietari spirituali di questa lingua saranno sempre ritenute quelle persone che saranno riconosciute dal mondo esperantista come i migliori e i più dotati scrittori in questa lingua.

4. L’ESPERANTO non ha nessun legislatore e non dipende da nessuna persona in particolare. Tutte le opinioni e le opere del creatore dell’Esperanto hanno carattere assolutamente privato, come le opinioni e le opere di ogni altro esperantista. L’unico fondamento della lingua Esperanto vincolante per tutti gli esperantisti, una volta per sempre, è l’opuscolo Fundamento de Esperanto, su cui nessuno ha il diritto di fare modifiche. Se qualcuno viene meno alle regole e ai modelli dati nella suddetta opera, questi non potrà mai legittimarsi con le parole “così vuole o consiglia l’autore dell’Esperanto”. Ogni esperantista ha il diritto di esprimere nel modo che ritiene più giusto, così come viene fatto in ogni altra lingua, ogni idea che non può essere espressa opportunamente con il materiale che si trova nel Fundamento de Esperanto. Ma, per la piena unità della lingua, si raccomanda a tutti gli esperantisti di imitare quanto più possibile quello stile che si trova nelle opere del creatore dell’Esperanto, il quale ha lavorato di più per e in Esperanto, e meglio ne conosce lo spirito.

5. Esperantista è chiamata ogni persona che conosce ed usa la lingua Esperanto, non importa per quali fini la usa. L’appartenenza a un qualche tipo di società esperantista attiva è raccomandabile ad ogni esperantista, ma non è obbligatoria.


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