Due versi di Antonio Manussos/Il volontario alla battaglia di San Martino

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Il volontario alla battaglia di San Martino
Il povero artigiano Bettino Ricasoli
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IL VOLONTARIO


alla battaglia di San Martino,


Il 24 Giugno 1859.




Libertà! Libertà! già infiammato
     È il mio cor di tua santa favilla!
     Per l’Italia versare ho giurato
     Del mio sangue fin l’ultima stilla!...
     Alme vili, nell’ozio restate
     A baciar le catene dorate:
     Un acciaro a me basta, un acciar....
     8Tu me l’offri?... ed io corro a pugnar!

Della bellica tromba lo squillo
     M’arde il sangue, le fibre m’accende;
     Su, miei prodi, spiegato è il vessillo,
     Che la Croce protegge e difende!
     Là, son l’orde nemiche schierale....
     Non con l’armi, col piede schiacciate!
     Su, smentite quel vil che dirà,
     16Che l’Italia pugnare non sa!

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Già la spada VITTORIO ha snudato
     Ed infranto l’aurata vagina!
     Ha giurato! tremate! ha giurato
     Di redimer la stirpe Latina....
     Al balen di Sue regie pupille
     Mille armati già corrono e mille,
     Sovra il santo vesillo a giuràr
     24Di morir, ma la Patria salvar.

Ecco, già d’atro sangue fumante
     Scuote il brando l’invitto Guerriero;
     Di sudore già tutto spumante,
     E di polve ha ravvolto il destriero!
     Cade... sorge... scompare alla mischia...
     Sul Suo capo la morte già fischia...
     Egli è salvo! e d’Italia il valor
     32Va sublime di gloria e splendor.