Vai al contenuto

Er passaporto

Da Wikisource.
Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura Er passaporto Intestazione 23 giugno 2024 75% Da definire

La fruttaroletta La serenata provibbita
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

[p. 88 modifica]

ER PASSAPORTO.

     Vòrzi1 annà a ttrova2 in quell’antra3 staggione
Mi’ padre, mi’ cuggnato e mmi’ fratello,
Che ppe’ vvertù dde quarche ffurtarello
Stanno in galerra, grazziaddio, bbenone.

     Quanno un cherubbiggnere4 a Mmonterone5
Disce: “Le vostre carte, bberzitello.„6
Dico: “Che ccarte?„ e mme caccio er cappello,
Volenno fajje intenne7 la raggione.

     Nun ce fu Ccristo né Ssanta Maria:8
Bbisoggnò ttornà a Rroma carcerato,
E ddormì ppe’ ttre nnotte in Pulizzia.

     Ma, er monno, Iddio lo fesce spalancato.
Dunque adesso ch’edè sta fernesia9
De carte, che cce l’ha ttutto sbarrato?

28 ottobre 1833.

Note

  1. Volli.
  2. Andare a trovare.
  3. Altra.
  4. Carabiniere.
  5. L’osteria di Monteroni, a mezza strada tra Roma e Civitavecchia.
  6. Bel-zittello.
  7. Volendo fargli intendere.
  8. Non ci fu rimedio.
  9. Che è questa frenesia.