Er ricordo (1832)

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Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura Er ricordo Intestazione 24 dicembre 2022 25% Da definire

Li segreti La Cchiesa dell'Angeli
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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ER RICORDO.

     T’aricordi quer prete cajellone1
C’annava pe’ le case a ffà le scôle,
Cor una buttasù2 dde bborgonzone
E cquà ssur canterano3 du’ bbrasciole?4

     Che sse vedeva co’ le su’ stajole5
A ’gni morto che ddassi er moccolone?6
Che annava a ppranzo all’Osteria der Zole,
E nnun spenneva mai mezzo testone?7

     Bbè’, l’anno trovo jjeri a cquer rampino
Che jj’arreggeva Er Cristo accap’alletto,
Impiccato pe’ un laccio ar collarino.

     E vva’8 cche smania aveva a sto ggiuchetto,
Ch’er giorn’avanti, pe’ rricordo, inzino
Ce s’era fatto er nodo ar fazzoletto.

20 gennaio 1832

Note

  1. Messo trascuratamente, malfatto, antico.
  2. Abito largo, da indossare su per comodo. [Borgonzone: rozza stoffa di lana.]
  3. Petto.
  4. Bragiuole. Qui stanno per quelle facciuole che pendono dal collare ai preti francesi. E così chiamasi pure le simili di lino che veggonsi in petto ai confratelli di Sodalizi ecc.
  5. Gambe lunghe e sottili, come staggi da reti.
  6. [V. il sonetto: Li mortorj, 15 gennaio 33.]
  7. Il testone è moneta di 3 paoli.
  8. x[Troncamento di varda: guarda.]