Favole di Esopo/Di un Lupo, ed un Cane

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Di un Lupo, ed un Cane

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Di un Lupo, ed un Cane
Di una Cornacchia Del Leopardo, e la Simia
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Di un Lupo, ed un Cane. 371.


U
n Lupo trovò un Cane, e lo salutò, poscia gli domandò come faceva ad esser così grasso. Disse il Cane: Io vivo in casa [p. 285 modifica]d’un Padrone, che non mi lascia mancare da mangiare. Disse il Lupo: In vero tu sei felice, avendo così buon Padrone, ancora io servirei volentieri. Disse il Cane: Se tu volessi lasciar quella tua rapacità, io ti farei accettare dal mio Padrone. Il Lupo disse: questo lo farò. Poscia guardando il Lupo il Cane, vide ch’aveva il collo pelato, e gli disse: Che vuol dire, che tu hai il collo pelato, ed il Cane rispose: Questo fa il legame, perchè il giorno sto legato; ed il Lupo rispose; Se la cosa sta così, io non stimo tanto l’amicizia di questo tuo Padrone, che io voglio spogliarmi della libertà.

Sentenza della favola.

La favola dimostra, che la libertà è sopra ogn’altra cosa preziosa, ed amabile.