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Favole di Esopo/Di un Satiro, ed un Uomo

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Di un Satiro, ed un Uomo

../Di un Asino, ed un Cavallo ../Di un Villano ed i suoi Cani IncludiIntestazione 30 dicembre 2017 100% Da definire

Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Di un Satiro, ed un Uomo
Di un Asino, ed un Cavallo Di un Villano ed i suoi Cani
[p. 111 modifica]

Di un Satiro, ed un Uomo. 23.


A
vendo fatta amicizia un Uomo con un Satiro e stando a mangiare insieme, l’Uomo aveva freddo, e ponendosi l’Uomo le mani alla bocca, col fiato le riscaldava. La qual cosa vedendo il Satiro, dimandò perchè facesse ccuesto. Ed egli rispose: Io le mani riscaldo col fiato: Infra poco fu portato cibo caldo da mangiare, e l’Uomo di nuovo pose la mano appresso la bocca per raffreddare il cibo; ed il Satiro domandò perchè fai questo, ed esso rispose: acciò, che col fiato io raffreddi il cibo. Allora il Satiro disse: Ed io non voglio amicizia teco, perchè da una medesima bocca tu mandi il caldo, ed il freddo: Vatti con Dio.

Sentenza della favola.

La favola ci avvisa, che fuggir dobbiamo l’amicizia di quegli uomini la cui vita è doppia ed il parlar dubbioso.