Flora medico-economica/Classe XIV

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Classe XIV

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[Classe XIVa. Didinamia. (2 potenze) 4 stami, dei quali 2 più alti degli altri due, forniti tutti di antere. ]

CVIII. Glecoma. Cal. in 5. parti. Cor. angusta nella fauce. Ciascuna copia della antera disposta in croce. 154. G. Ocracca. Tralci distesi per terra, che portano foglie uniformi, intaccate, fiori ascellari.

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Didinamia Ginnospermia.

    Glecoma hederacea. It. Ver. Edera terrestre. Off. Hedera terrestris.
Fiori violacei, Marzo, Ag.to, nelle siepi e sui margini dei campi. Perenne.
Erba amaricante si comanda nel catarro cronico, e nella tabe ulcerosa per promuovere l’ espettorazione. Si usa infuso col latte, e l’ estratto si unisce spesso con altri medicamenti.
CIX. Menta. Cor. un poco più lunga del calice a 5. divisioni, a 4. lobi quasi eguali; il lobo superiore più largo, intaccato. Stammi dritti, distanti.
155. M. verde. Foglie sessili, lanciolate, puntite, cuneate alla base, acutamente dentate, liscie da ambe le parti. Spighe cilindriche, interrotte. Brattee setacee, e denti calicini subirsuti.
    Mentha viridis. It. Menta comune, M. d’ orto. Ver. Mentuzza.
    Fiori porporescenti in estate; si coltiva negli orti. Perenne.
Le foglie sono fornite d’ un olio volatile, d’ odore fragrante, di sapor aromatico, acre, amarognolo, con senso di freddo. Sono stimolanti, carminative, emenagoghe. Si raccomandano nella cefalalgia, nell’ isterismo, anoressia; esternamente nei dolori degli arti per ispasimo, nei tumori freddi. La dose dell’ infuso è di O. j in una lib. d’ acqua. Se ne prepara oglio volatile, alcool, conserva, e sciroppo.
Oss. Abbiamo molte specie di menta, che hanno ad un di presso le stesse proprietà più o meno intense; fra le quali il Pulegio.
CX. Lavanda. Cal. ovati, coperti da brattee, e disposti in spiga. Stami entro il tubo della Corolla arrovesciata, limbo a 5. lobi.
    156. L. Spigo. Foglie sessili, lineari-lanciolate, col margine rivolto

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Didinamia Ginnospermia.

    indietro. Spighe nude, interrotte. Brattee ovate, puntite.
    Lavandula Spica. It. Spigo selvatico, S. domestico. Ver. Lavanda.
    Fiori cerulescenti. Giugno, Luglio; si coltive negli orti.
I fiori contengono olio volatile in copia, hanno odor fragrante, sapor amareggiante. Si raccomandano come stimolanti e nevini nelle paralisi, afonia, balbuzie. Se ne prepara oglio volatile, acqua alcool e tintura.
Suol mettersi tra la biancheria, e col suo olio si ungono i lucignoli delle candelle per accendersi presto, e fare una quasi istantanea illuminazione.
CXI. Teucrio. Corolla, il cui tubo è senza labbro superiore, ed aperto nel principio, per dove escono fuori gli stami.
157. T. Scordio. Caule diffuso, cotonoso. Foglie ovato-bislunghe, sessili, dentate, pubescenti. Fiori ascellari quasi gemelli peduncolati.
    Teucrium Scordium. It. Ver. Scordio.
Fiori porporini Giug. ad Agosto ne’ luoghi paludosi, vicino ai Bagni. Perenne.
L’ erba che ha odor d’ aglio, sapor aromatico, amaro, acre, ha luogo tra i medicamenti stomatici, antalmintici. Con essa si prepara l’ Olettuario(?) diascordio detto di Fracastoro, il qual medicamento si fà di troppe qualità di erbe.
158. T. Camedrio. Cauli villosi, quasi prostrati, foglie peziolate, cuneiformi-ovate, inciso-dentate. Fiori quasi terni.

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Didinamia Ginnospermia.

T. Chamædris. Querciola, Trissaggine. Off. Camedrio primo. Ver. Camedrio.
Fiori porporescenti. Giug. Lug. Ag. Nelle siepi, lungo le strade. Perenne.
L’ erba aromatica, amara è molto giovevole contro le febbri intermittenti. Il decotto di quest’ erba si fà con O. ss-j in lib. j d’acqua, somministrato due volte ogni giorno.
CXII. Ajuga. Corolla labiata, labbro di sopra piccolissimo. Stami più lunghi del detto labbro.
159. A. strisciante. Tralci striscianti, foglie bislungo-ovate, ottusamente dentate, peziolate, un poco liscie.
Ajuga reptans. It. Bugula, Consolida media, Morandola, Erba mora, Ver. erba bruna.
Fio. cerulei, raramente porporini. Aprile, nei prati, nei pascoli, e lungo le strade.
L’ erba amara, aspra si commendava* molto una volta contro il flusso di ventre, e contro la leucorrea. Or si trascura. I contadini usano le foglie per medicar le piaghe.
160. A. camepiti. Caule diffuso, villoso. Foglie radicali, spatolate, quasi dentate, cauline trifidi. Fiori ascellari, solitarj, più brevi delle foglie.
    A. Chamæpitys. Iva artetica, Off. Iva arthetica. Ver. Iva artetica.
Fiori gialli da Aprile a tutta la State, nei luoghi aridi, ghiajosi, e nelle stoppie dei campi. Annua.
Erba amara ed aromatica, volg. detta artritica, perchè si medica con essa l’ artritide, e la podagra. Si giudica inoltre buona a medicar i mestrui.

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Didinamia Ginnospermia.

CXIII. Leonuro. Antere coperte di punti splendenti. Labbro di sopra della corolla fatto a cucchiajo, peloso.
161. L. cardiaca. Foglie inferiori cuoriformi, quinquelobe, superiori vicine ai ferticilli ovate, trilobe.
    Leonurus cardiaca. It. Ver. ed Off. Cardiaca.
L’ erba amara, d’ odor pungente, ingrato si usava un tempo in clistere per le palpitazioni di cuore, onde le venne il nome di cardiaca. Ora appena si conosce.
CXIV. Betonica. Calice restato. Il labbro superiore della Corolla voltato in sù, appuntato, il tubo cilindrico.
162. B. officinale. Foglie cordato-bislunghe con denti rotondi. Spiga interrotta. Labbro superiore intiero, il lobo di mezzo del labbro inferiore intaccato. Calici superiormente irsuti.
    Betonica officinalis. It. Ver. Off. Betonica.
    Fiori porporini, Giugno, Luglio. Nei prati. Perenne.
L’ erba di poco odore, oscuro, sapor acre, amaro si giudicava un tempo fornita di mirabili virtù, ora di rado si usa in medicina. Le radici sono nauseose e purgano violentemente il corpo. È adoperata per fumarsi come il tabacco.
CXV. Stachida. Cal. angoloso con 5 denti, puntito. Cor. labiata con tubo breve, sopra fornicata, intaccata, sotto a tre lobi coi lati riflessi, il lobo di mezzo intaccato. Stami dopo la deflorazione riflessi ai lati.
163. S. annua. Caule retto, ramoso, un poco pubescente. Foglie peziolate, ovato-lanciolate, trinervi, liscie. Verticilli riflessi.

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Didinamia Ginnospermia.

    Stachis annua. It. Erba strega. Ver. Erba orcara. Off. Hb. sideritis.
Corolla bianca, barba gialliccia. Lug. Agosto. Nei campi, nelle stoppie. Annua.
Erba aspra, astringente di nessun uso in medicina. I contadini piuttosto superstiziosamente che altro la usano lavande o per fomenti nelle doglie reumatiche o d’ altra natura.
CXVI. Nepeta. Labbro inferiore della corolla fatto a cucchiajo, e dentellato. Fauce curva. Stami avvicinati.
164. N. cataria. Foglie cuoriformi, con denti a sega, velutate. Spiga composta di verticilli.
Nepeta Cataria. It. Erba gattaria. Ver. Gattaria. Off. Herba cataria.
Fiori cenericci. Giugno a 7bre; lungo le strade, e sui margini dei campi. Perenne.
L’ erba di odore ircino, di sapor nauseante amaro si usava un tempo nell’ isterismo e nella clorosi; ora è trascurata. I Gatti amano questa pianta, che fiutandola vi fanno sopra dei capitomboli e delle smorfie ridicole.
CXVII. Satureja. Cal. con 5. denti, striate. Cor. a 5 lobi quasi eguali. Stami distanti.
165. S. Montana. Folgie lineari-lanciolate, interissime, puntite. Peduncoli quasi gettati da una sola parte. Segmenti del calice puntiti, acuminati.
Satureja montana. It. Santoreggia, Coniella, Peverella, Erb. acciuga. Ver. Isopo.
    Fiori bianchi, od un poco rossicci. Agosto,7bre. Comune sui monti.

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Didinamia Ginnospermia.

    Suffrutice.
Gli antichi Scrittori la consideravano come stimolante, e Dioscoride la prescriveva nei cibi. Fà tra noi le veci dell’Issopo, che è fornito di un’ oglio volatile, e d’ un principio estrattivo, come stimolante. Stomatica.
Oss. I nostri contadini, che vanno al Monte Santo ne riportano a casa come se non fosse comune nelle cretaje sui nostri monti.
CXVIII. Marrubio. Cal. imbutiforme con dieci costole. Casella col labbro di sopra lineare, bifido.
166. M. volgare. Caule dritto, lanato. Foglie rotondato-ovate, dentate, rugoso-venose, biancheggianti. Denti calicini dieci uncinati.
    Marrubium vulgare. It. Marrobio. Ver. Marubio. Off. Marrubio.
Fio. bianchi. Mag. in estate, lungo le strade, nei villaggi comune. Perenne.
L’ erba di odor grave, di sapor amarognolo, ingrato, si giudica utile nell’ asma pituitosa, nell’ itterizia, nella clorosi. Si fà colle foglie infuso o decotto; ridotta in polvere e mangiata ammazza i vermi.
CXIX. Verbena. Cal. con 5. denti, uno dei quali troncato. Corolla fatta a imbuto, e curva. Due ovvero 4. semi.
167. V. officinale. Caule diritto, foglia molto fasce(?), dentate. Spiche filiformi pannicolate.
Verbena officinalis. It. Erba crocetta, E. crocina, E. croce, E. grana.Ver. Vermèna Off. Verbena, Erba sacra.
    Fiori celesti, o un poco porporini. Luglio, Agosto. Lungo le strade.

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Didinamia Ginnospermia.

    specialmente nei villaggi comunissima. Perenne.
Erba senza odore, leggiermente astringente, ed amarognola, di nessun uso, così noi. Un’ autore però ci dice: fra le tante virtù in gran parte superstiziose, che fu creduto contener questa pianta, la più ricevuta è di essere astringente e vulneraria. Applicata in empiastro è rissolvente, ed utile nelle ostruzioni e nell’ itterizia.
L’ Aloisia o Erba cedrina, Ver. Luigia, originaria del Chilò(?) e di Bonaria(?), che si coltiva negli orti è un frutice coltivato pel suo grato odore e che appartiene a questo genere. L’ infusione delle foglie si può bere come il thè, e le sue foglie si mettono tra la biancheria, che le dà un grato odore.
CXX. Timo. Cal. labiato e chiuso da peli nella fauce.
168. T. Serpillo. Cauli striscianti. Foglie piane ovate o bislunghe, ottuse, ciliate alla base. Fiori in capolino.
Thymus Serpyllum. Sermollino selvatico. Ver. Timo salvadego. Off. Serpyllum.
Fiori porporescenti. Maggio, Agosto. Nei pascoli, nei prati, e sui margini dei campi. Perenne.
L’ erba fornita d’ olio volatile, di odor forte aromatico, di sapore aspretto è stimolante e nervina. In alcuni paesi si usa l’ erba disseccata e ridotta in polvere per mettere sopra alcune paste, come i Raviuòli. Ver. Rufiòi, Calzoni, Strucoli ecc.
Il Timo volgare, che si coltiva negli orti, ha quasi le stesse virtù, e piuttosto più forti.

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Didinamia Ginnospermia.

CXXI. Prunella. Filamenti forcati in una punta dei quali è attaccata l’antera. Stimma bifido. Labbro superiore della Corolla concavo.
169. P. volgare. Caule ascendente, foglie peziolate, bislungo-ovate, con denti a sega. Spiga folta.
Prunella vulgaris. It. Brunella, Consolida minore. Ver. Erba bruna. Off. Consolida minor.
Fiori cerulei, raramente porporini o bianchi. Luglio, Settembre, nei pascoli lungo le strade e negli orti. Perenne.
L’ erba alquanto astringente ha avuto gran credito come vulneraria, diffatti i nostri contadini la usano ancora per medicar le piaghe. Si usò internamente ed esternamente e perciò si è acquistata il nome di consolida minore.
CXXII. Origano. Fiori in spiga densa, o strobilo, per lo più tetragono.
170. O. volgare. Foglie ovate. Fiori in spighe rotonde formanti corimbo o mazzetto.
Origanum vulgare. It. Regamo, Acciugiero. Ver. Mezzorana salvadega o Majaròn salvadego. Off. Origanum vulgare.
Fio. porporescenti, brattee rosse. Giug. Ag. negli sterpi, sui margini dei campi, lungo le strade. Perenne.
L’ erba abbondante d’ olio volatile, d’ odor forte, grato, di sapor aromatico, amarognolo, subacre, è stimolante e nervina.
    171. O. Maggioranoide. Caule suffruticoso. Foglie peziolate,

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Didinamia Ginnospermia.

elittiche tomentose. Spighe molte subrotonde, glomerate, peduncolate.
Origanum majoranoides. Wildenow. It. Amaraio, Maggiorana, Persa Samsuco(?). Ver. Majaron, Mazzorana. Off. Majorana.
Fiori bianchi. Luglio, Agosto. Pianta, di cui s’ ignora la patria, ma che si coltiva negli orti per condimento delle vivande, e da tutte le nostre contadinelle per ornamento. Suffrutice.
L’ erba contiene un’ olio volatile copioso, d’ odor soave, grato, di sapor aromatico. Si presta nei mali atonici e convulsivi come stimolante ed amica dei nervi. Se ne prepara olio volatile.
Osserv. A questa specie appartiene il nostro Majaron, e non all’ origanum majorana Linn. c’ è annuo, proprio del Portogallo e della Palestina che coltivato anche in vaso, e nella stufa(?) non vive da un’ anno all’ altro come il nostro, che si conserva in piena terra più anni di seguito.
CXXIII. Melissa. Cal. sopra piano. Labbro di sopra della Corolla fatto a cucchiajo, bifido. Labbro inferiore cuoriforme.
172. M. officinale. Caule ramoso; Folgie ovate, acutamente dentate, verticilli dimezzati; brattee elittiche.
Melissa officinalis. It. Cedronella. Ver. Naranzeta. Off. Melissa citrata, sive hortensis.
Fiori bianchicci, e giallognoli, talvolta pallidamente incarnati. Lug. Agosto. Lungo le strade ombrose, negli orti, e nelle siepi. Perenne.
L’ erba contenente un’olio volatile spira soavissimo odor di cedro prima di metter fusto,e perciò devesi in quel tempo raccogliere.

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Si presta come leggiermente stimolante ed antispasmodica nell’isterismo, nella palpitazione del cuore, nei morbi convulsivi. Si preparano infuso, acqua distillata, alcool, oglio volatile.
CXXIV. Eufrasia. Cal. ragolare a 4. divisioni. Cor. tubulosa, bilabiata, labbro superiore intaccato, inferiore trilobo, eguale. Antere inferiori spinose alla base. Casella ovata, compressa, a due vacui(?) semi striati.
173. Eufrasia officinale. Caule ramoso, dritto; Foglie ovate, ottusamente dentate. Fiori ascellari, alterni, quasi spigati; i lobi del labbro inferiore della corolla smarginati.
    Euphrasia officinalis. Eufrasia. Ver. Eufrasia. Off. Euphrasia.
Fiori bianchi, lineati di porporino, col palato giallo, d’ estate, comune nei prati. Annua.
Questa pianta, e l’ acqua che se ne stillava, hanno avuto gran credito per le malattie degli occhi, credendosi che migliorassero la vista, ma presentemente sono dimenticate.
CXXV. Scrofularia. Cal. diviso in 5. parti. Cor. globosa col labbro di sopra trifido. Casella con due cavità, bivalve, appuntata.
174. S. nodosa. Caule angulato, eretto. Foglie opposte, peziolate, cordato-lanciolate; dentate a sega, acute con tre nervi alla base. Fiori racemoso-pannocchiati. Radice tubercolosa schiacciata.
Scrophularia nodosa. Millemorbia, Scrofolaria maggiore. Ver. Erba de vermi, Erba grinta.
Fiori scuro-porporini. Giugno e l’ estate. Sui margini dei fossi, nelle siepi ombrose; è coltivata negli orti. Perenne.

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Didinamia Angiospermia.

Ha ricevuto il nome dalle scrofole, che con essa si medicavano, usandosi pesta col mele e col buttiro, ed era celebrata un tempo sì per le scrofole, che pei tumori emorroidali, ma Allioni(?) ed altri medici protestano essersi inutilmente usato questo rimedio. Le nostre contadine fanno collanne colla radice infilzata, che applicano al collo dei fanciulli coll’opinione di liberarli dai vermi.
175. S. acquatica. Caule diritto, alato, foglie opposte, cordato-ovate, ottuse, crenate, scorrenti lungo il peziolo, racemi terminali.
S. acquatica. It. Scrofolaria. Ver. Erba de vermi. Off. Scrophularia aquaticæ folia.
Fiori scuro-porporini. Giugno all’estate; nei ruscelli, e nei fossi d’ acqua. Bienne, e Perenne.
Le foglie con debole odor fetido, sapor amaro, usate coll’ infuso di senna correggono il di lei sapor nauseante. Ha a un di presso le qualità dell’ antecedente.
CXXVI. Bignonia. Cor. accampanata nella fauce, e divisa in 5 parti nel lembo. Siliqua divisa in due cavità. Semi compressi con ala membranacea.
176. B. Catalpa. Fusto arboreo, foglie semplici, ternate, od opposte, cordate, puntite, interissime. Fiori pannocchiuti, terminali.
    Bignonia catalpa. It. Ver. Off. Catalpa.
Fiori pallido-incarnati, di odor soave. Stami per lo più due, spesso cinque. Giugno. Luglio. Originaria della Carolina, si coltiva in molti luoghi nei pubblici passeggi. Albero.

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Didinamia Angiospermia.

Le silique sono raccomandate nell’ asma convulsiva. Si fà decotto con mezz’ oncia di silique sennate, poste in lib. j. d’ acqua alla rimanenza di due terzi. Si prende in tre volte o più nella giornata. Da 20 anni a questa parte questo rimedio, che era nuovo e di moda è andato già in dimenticanza.
CXXVII. Antirrino. Cal. di 5. foglie. Corolla mascherata con sprone(?) nella base. Casella di due cavità, e che si apre nella cima.
177. A. Cimbalaria. Liscio con cauli procumbenti(?), foglie alterne, peziolate, cordate a 5. lobi. Fiori ascellari, solitarj, peduncolati.
Antirrhinum Cymbalaria. It. Cimbalaria, Erba piattella. Ver. Erba bezza(?).
Fiori violetti col palato giallo. Da Aprile all’ autunno. Sui muri. Perenne.
Le foglie fresche, mangiate coll’ aceto sono raccomandate dal Mattioli per gli scoli bianchi dell’ utero. Dai nostri si usano per ammollir i calli.
178. A. Linaria. Caule eretto spigato. Foglie lanciolato-lineari, folle(?). Calici liscj più brevi dello sperone.
A. Linaria. It. Osiride, Linajola gialla, Abrotine(?) selvatica. Ver. Linagin(?).
Fiori gialli, col palato color di zafferano. Per tutta la State, lungo le strade comune. Perenne.
L’ erba d’ odore ircino, urinoso, di sapore amarognolo, si comanda come diuretica nell’ itterizia, e nell’ idrope.
CXXVIII. Vitice. Calice con 5. denti. Corolla divisa nel lembo in sei parti. Bacca con 4. semi dal Calice.
    179. V. Agno casto. Foglie digitate a 7. od a 5. per peziolo,

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Tetradinamia Siliculosa.

lanciolate, interissime. Spighe verticillato — pannocchiute. Vitex Agnus castus. It. Agno casto, Albero del pepe, Pepe de’ monaci. Ver. Pevar mat. Off. Agno casto. Fiori porporini, violacei, o bianchicci. Luglio, Agosto. Nella sabbia sulla riva della marina. Frutice. Sotto la cernizza di Duino sul mare ho trovato però tre o quattro grossi alberi di questa pianta. Ai semi d’agno casto, d’odor nidoroso(? ), tetro, di sapor acre calido fu un tempo attribuita la virtù di reprimere lo stimolo venereo, ma contenendo un principio acre, aromatico sembrano piuttosto eccitere quello stimolo. Ho veduto dei bastoni di questo legno portati dai Cappuccini, prima della loro soppressione, e domandando il motivo perchè davano ad esso la preferenza, mi rispondevano che aveva la proprietà di non lasciar stancare chi camminava con essi. Ecco un’annedoto da aggiungersi alla storia delle fantasie e superstiziose e dei pregiudizi.