Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. IV/Libro IV/VII

Da Wikisource.
Libro IV - Cap. VII

../VI ../VIII IncludiIntestazione 14 giugno 2023 75% diari di viaggio

Libro IV - VI Libro IV - VIII
[p. 516 modifica]

CAPITOLO SETTIMO.

Ritorno dell’Autore a Macao.


E
Ssendo pronto il tutto, feci porre le mie robe, e’l Nero in barca il Martedì 20. e dopo desinare vi montai su anche io. Quantunque si camminasse tutto il resto di quel giorno, e la seguente notte; si fece poco cammino. Il Mercordi 21. però passammo per la Villa di Sciuntè, e la notte ci facemmo molto avanti. Di nuovo il Giovedì 22., per la contrarietà del vento, facemmo poco cammino. Il Venerdì 23. l’istesso Piloto fece un simile sacrificio, e colle medesime cerimonie, che l’altra volta. Non volea egli, che si urinasse per quel lato della [p. 517 modifica]barca, riservato a tal superstizione. Entrati a buon’ora in Macao; i doganieri visitarono diligentemente le casse de’ drappi; e pesarono tanto quello con oro, quanto i schietti; e la seta lavorata, e non lavorata, benche con differente pagamento. Peraltro il diritto è una bagattella, cioè l’uno, o al più l’uno, e mezzo per cento. Fui alloggiato dal P. Priore di S. Agostino. Il Sabato 24. udi un buon sermone nella Chiesa di S. Francesco de’ Padri Riformati.

La Domenica 25. fummo io, e’l Padre Priore a desinare in casa del Capitan D. Antonio Basarte, che ci trattò assai bene. Il Lunedi 26; nel Collegio di S. Paolo, venerai parte del braccio del Glorioso S. Francesco Saverio, che i Padri della Compagnia tengono collocata in una ricca Cappella. Ella è del braccio destro, che si tagliò al santo corpo, per mandarsi in Roma, cioè dal gombito sino all’omero. Il rimanente, colla mano, si conserva in Roma nella Casa Professa.

Andai il Martedì 27. a riverire Monsignor Sisaro, Vescovo di Nankin: e’l Mercordì 28. a licenziarmi da D. Pedro Vays de Figuera, Cavaliere dell’abito di Cristo. Di là poi montai, per vedere la [p. 518 modifica]Fortezza Settentrionale; dove giunto, il Capitano, ch’era di Guardia, non mi permise l’entrata: e lamentandomi di ciò con alcuni Portughesi, mi dissero, che non la stimassi inconfidenza, ma prudenza; perche ciò si facea, affinche non si vedesse il cattivo stato dell’artiglieria; che oltre l’esser poca, stava tutta smontata, per la povertà della Città. Quindi non veggo con qual fondamento il P. Gio: Giuseppe di S. Teresa dica Hist. delle Guerre del Brasile par. 2. lib. 1. pag. 19., che la Città di Macao è ricchissima, e che in tempo della coronazione di Gio: IV. Re di Portogallo, ella gli mandò un gran presente di contanti, e 200. cannoni di bronzo Par. 1. lib. 7. pag. 197.. Il buon Frate avea tanto amore all’artiglieria, che per lei arebbe detto qualsivoglia mensogna. Io non ho udito il più bel campanile lanciato in aria, che quando egli dice, essersi trovati in Malaca (allor che i Portughesi la tolsero a’ barbari) tre mila pezzi di cannone di bronzo; quando si sa, che molte Piazze d’Europa, unite insieme, non ne han tanto novero; che Malaca in fine altro non è, che un picciol villaggio, composto di case di loto, legna, e palme; e’l suo Castello così picciolo, che non sarebbe stato capace di tanti cannoni, nè anche posti l’un sopra [p. 519 modifica]l’altro. Da questi tremila forse (che in tutte l’Indie non saranno, tra quei di bronzo, e quei di ferro) fur tolti i ducento, che mandò Macao al Re di Portogallo. Ma che s’ha a fare? cadauno è padrone di scriver, ciò che gli aggrada; nè perche un qualche autore sbalestra, e strasascia in una cosa, non sarà di buona fede, e veritiere in un’altra.

Il Giovedì 29. andai a tor congedo da Geronimo Vasconcello, parimente Cavaliere dell’abito di Cristo: e credendo dover partire di brieve, andai il Venerdì 30. a far lo stesso col P. Gio: Laureati, Predicatore Evangelico nel Collegio di Macaone Missionario in Cina.