Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. V/Libro II/IX

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Libro II - Cap. IX

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CAPITOLO NONO.

Conquista delle medesime Isole.


P
Er l’infelice fine d’un tal disegno, si stette ben dieci anni in silenzio della conquista delle Filippine; sino a tanto, che a persuasione del P. F. Andres d’Urdaneta Agostiniano, il Rè Filippo II. ordinò al Vicerè di Mexico, che vi mandassè quattro navi, e una fregata di 400. persone, sotto la condotta di Miguel Lopez de Legaspi, nativo di Mexico. Volle andarvi anche Fray Andres, e menò seco altri quattro Religiosi del suo Ordine.

Nel mese adunque di Gennaio 1565. diede fondo quest’Armata nell’Isole de’ ladroni: a’ 13. di Febbrajo giunse all’Isola di Leyte; ed entrata felicemente per lo Stretto, andò a porre l’ancore nel porto di Sebù (guidata da un Moro di Bornei, pratico dell’Isole, che fu preso vicino Panaon) a’ 27. di Aprile, giorno di Pentecoste, e dedicato a San Vitale Martire; il quale perciò fu eletto [p. 235 modifica]Protettore della Città.

Entrò l’Armata in Sebù pacificamente; ma vedendosi poi, che Tupas, che vi governava, trattenea gli Spagnuoli di belle parole; questi la posero a sacco. Il terzo dì si trovò fra le spoglie l’immagine del Bambino Giesù, di cui è detto di sopra; e perciò fondossi da PP. Agostiniani la prima Chiesa, col nome di Giesù.

Il primo di Giugno partì la Capitana, con Filippo di Salzedo suo Capo, e Fray Andres d’Urdaneta, per iscoprir la via di ritornare nella Nuova Spagna. Giunse quivi a prender porto a’ 3. di Ottobre; ma trovò, che già due mesi prima vi era pervenuto ii petacchio di D. Alonso Arellano, per aver la gloria di primo scopritore. Contutto ciò pure si dee il tutto a Fray Andres; perocchè egli notò con somma arte il cammino, e formò le Carte necessarie a tal navigazione.

Rendettesi Tupas, e’ suoi all’obbedienza del Re di Spagna, e promise tributo; ma mentre nel 1566. il Legaspi proseguiva la fondazione della Città di Sebù, vennero i Portughesi, con vari pretesti, a disturbarlo. Datone egli avviso al Vicerè del Mexico, gli mandò questi, nel 1567. ducento soldati di soccorso, sotto il [p. 236 modifica]comando di Juan Salzedo, e Filippo Salzedo suoi nipoti: onde venuto poscia, coll’Armata Portughese Consalvo de Pereyra, per cacciar fuori dell’Isola i Castigliani, fu obbligato a ritirarsi con poco onore.

Nel 1570. vennero dalla Corte al Legaspi le prime Reali lettere, le quali confermavano tutto l’operato nell’Isole; e gl’imponeano, che proseguisse la conquista, facendolo della medesima Adelantado. Nel 1571. giunsero l’armi Spagnuole alla Città di Manila, e la soggiogarono, senza spargimento di sangue. Il dì di S. Gio: Battista 24. di Giugno, solennemente cominciossi la fondazione della Città, ed aprissi il commercio colla Cina; sicchè a Maggio 1572. vennero quindi i primi Ciampani, a negoziare. Morì ad Agosto, dello stesso anno, il Governadore Legaspi; ed entrato al governo Guido de labazarris, proseguì la conquista dell’Isola, e diede più Encomiende a’ soldati benemeriti; che poi confirmò il Rè. Nel 1574. il vespro di S. Andrea, venne sopra Manila Limahon, Corsale Cinese, con un’Armata di 70. barche; però fu ributtato valorosamente.

Ad Agosto 1575. entrò per Governadore di Manila il Dottor D. Francesco de [p. 237 modifica]Sande, Alcalde dell’Audienza di Mexico, mandato dal Re. Egli fece la famosa giornata contro i Bornei, nella quale fu vinto quel Re, e saccheggiata la sua Corte; ed obbligate l’Isole di Mindanao, e Xolò a dar tributo: e proseguirono poscia egli, ed altri Governadori successori la conquista. Il Marchese Stefano Rodriquez de Figueroa nel 1597. intraprese quella di Mindanao, a sue spese, con permissione del Rè: mosse anche guerra, dalla parte di Tampecan, a’ Rè di Malaria, Silongan, e Buayen; e a Buhisan, padre di Corralt Rè di Mindanao. Morì nondimeno nell’impresa, per mano d’Obal, zio del Rè di Mongcay; e fu mandato dal Governadore di Manila il Maestro di Campo D. Juan Ronquillo a proseguirla.

P. Robles histor. di Mindanao lib. 2. cap. 8.Entrarono i PP. della Compagnia di Giesù a’ 6. di Febbrajo del 1624. nell’Isola di Mindanao, alla cura dell’anime de’ nuovi Cristian; dando loro il possesso delle Parocchie il Governadore D. Fernando Tello.

Proseguì gl’incominciati acquisti il General Juan Chaves, con buono esercito, anche d’Indiani. Egli a’ 6. di Apr. del 1635. prese terreno in Samboangan; vi si [p. 238 modifica]fortificò, ponendo a sangue, e fuoco i luoghi vicini, e finalmente vi stabilì una Fortezza. P. Robles loco cit. lib. 2. cap. 8.Dimandò pace Sultan, Rè di Mindanao, e fu conchiusa a’ 24. di Giugno 1645. col Capitan D. Francesco Atienza y Bañez, Governadore del Forte di Samboangan, per commessione di D. Diego Faxardo, Govcrnadorr di Manila, come di sopra è mentovato: e i principali articoli furono, che il suddetto Sultano Re, e’ suoi vassalli dovessero essere amici del Rè di Spagna, e così anche il Rè di Spagna di lui: che sentendosi aggravata per l’avvenire alcuna delle parti, ne arebbe dato avviso a quella Corte, per averne la dovuta soddisfazione; e fra sei mesi non s’intendesse rotta la pace. Che potessero i vassalli dell’una, e l’altra parte, andare, e venire senza impedimento, con licenza del loro Rè, e del Governadore di Manila: lib. 7. §. unico.ed altri articoli, che si potranno leggere nella citata Istoria di Mindanao.

Peraltro questo Rè di Mindanao ponea in campagna 50. m. soldati, con armi da fuoco (vendutegli dagli Olandesi) freccie, e di altre sorti: la sua residenza era però in luogo aperto, fortificato solamente con palificate, e pochi pezzi di cannoni. [p. 239 modifica]

Nel 1662., temendo il Governadore di Manila le minaccie d’un Corsale Cinese, di cui abbiam favellato nella quarta parte; per fortificare Manila, abbandonò Samboangan in potere del Re di Mindanao; con patto, che dovesse restituirla, ad ogni richiesta degli Spagnuoli. Il Corsale poi (Regolo anche dell’Isola Formola) si morì da disperato, come doveasi alla sua temrrità; e così tolse a Manila ogni timore.

Non ostante la ritirata del presidio di Samboangan, rimase per gli Spagnuoli, nell’istessa Isola, la Provincia di Caragas, sotto il Governo d’un Alcalde maggiore, postovi dal Governadore di Manila, con bastante presidio Spagnuolo. Oltreacciò evvii l Forte d’Illigan, appartenente alla Provincia di Dapitan, guardato da un Capo, e Corregidore Spagnuolo. Il Popolo di Dapitan rende medesimamente alla Spagna tributo, ed ubbidienza; serbando intatta la fede, sin dal tempo, che la nazione vi pose piede la prima volta. Allora in vero si sottoposero per timore; perche vedutigli, colla spada allato, mangiar biscotto, e prender tabacco in fumo; andarono a dire al loro Regolo, che quella era una gente con coda, che [p. 240 modifica]mangiava pietre, e vomitava dalla bocca fiamme. Questa relazione cagionò molto stupore nel petto del Regolo; ma, essendo egli in guerra con quello di Mindanao, volle l’amicizia degli Spagnuoli, e guidolli a Sebù.

Illigan, e Dapitan, sono dottrine, e missioni de’ Padri della Compagnia; e dipendono, nel Temporale, dall’Alcalde maggiore di Sebù, per la vicinanza di poche leghe.

Mentre io era in Manila, partì, ne’ principj di Giugno, il Padre Maurizio Perera Catalano, con un suo compagno, per assistere alla Missione di Samboangan; et indi a qualche tempo, seppi, ch’erano tutti stati ben ricevuti dal Re di Mindanao, e rimessi nel luogo della loro Missione, occupato dal Principe suo figlio. Fra questo Re, e’l Governadore di Manila passa buona corrispondenza; e tale, che, sono ormai nove anni, il Re mandò Ambasciadore al Governadore, dandogli parte della pace, conchiusa con un’altro Re suo vicino. Ebbi io curiosità di sapere dal medesimo Governadore (D. Fausto Cruzat, y Gongora) come avea ricevuta cotale Ambasceria. Mi disse in prima, che l’Ambasciadore si era fratello del Re; e che andava vestito alla Morescha, colle gambe, e piedi [p. 241 modifica]nudi; che egli lo fece passare per mezzo la Fanteria Spagnuola squadronata, e poi lo ricevette sotto il Dosello: che nè l’Ambasciadore, nè alcuno del suo seguito, volle alloggiare in Palagio; ma tutti la sera si ritirarono nelle loro barche. Il presente altro non fu, che alcune coltri di poco valore.

Don Sebastiano Urtado de Corcuera Governadore, e Capitan Generale di Manila, pose sotto il dominio di Spagna l’Isola, e Regno di Xolò; andandovi nel 1638. con 80. barche, e 600. Soldati Spagnuoli, oltre molti Indiani; sicchè obbligò i Xoloi a prestargli ubbidienza. La pace di Xolò diede l’entrata alla Religione Cattolica, e a’ Padri della Compagnia; però rimase rotta in brieve, per la poca prudenza del Capitan Gaspar de Morales. Fu poscia rinovata a’ 4. d’Aprile 1646. con patto, che il Re di Xolò dasse un’annuale tributo di tre Xoangas, o Barche otto braccia lunghe, cariche di riso. Intervenne in questo Trattato, per parte di Spagna l’istesso Capitan Don Francesco d’Atienza; e del Re di Xolò, Batiocan, e Arancaya Daran. Ambasciadori di Sultan Corabat, Re di Mindanao, mezzano della pace, Rutxia Bongso Re di Xolò, [p. 242 modifica]ed altri. Assediarono gli Olandesi Xolò, a’ 27. di Giugno del 1648. ma nulla operarono contro il valore de’ difensori Spagnuoli. Ruppe poscia la pace il Re di Xolò, facendo più straggi, e ripresaglie contro gli Spagnuoli, con una Armata, che pose in Mare: talche oggidì è rimaso assoluto Principe del suo Regno; e tenendo pace con Spagna, i suoi sudditi hanno il traffico nelle Filippine. Riferimmi il Governadore, che gli anni addietro gli spedì quel Re un’Ambasceria; dandogli parte della morte di suo fratello, e della sua elevazione al Trono: mandando di più al Governadore la veste lugubre, acciò se la ponesse per dolor d’una tal morte; e un regalo di due coltri, ed altre bagattelle.

Allor che per l’union delle Corone di Castiglia, e di Portogallo, stettero le Molucche sotto il dominio di Spagna; veggendo il Governadore di Manila, rimanervi molto da conquistare; dispose, nel mese d’Ottobre 1593. una poderosa Armata, per andarvi. Però mentre egli, sopra una Galea, andava a raggiungere l’Armata, di già partita; nella punta dell’Açufre, si sollevarono i rematori Sangley, ed ucciso lui, ed altri Spagnuoli, ne menarono la Galea in Cina. Succedette nel [p. 243 modifica]governo D. Luis de las Mariñas, suo figlio, nel mese di Febbrajo 1596; il quale proseguì l’impresa paterna. Dopo di lui altri Governadori vi si adoperarono, particolarmente nel 1606. che si andò nelle Molucche, con una grossa Armata.