Giro del mondo del dottor d. Gio. Francesco Gemelli Careri - Vol. V/Libro II/VIII

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Libro II - Cap. VIII

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CAPITOLO OTTAVO.

Come si scoprissero l’Isole Filippine.


S
Celse la Divina Provvidenza, per lo scoprimento di queste Isole, Hernando de Magallanes Portughese, bene inteso delle cose di questo Arcipelago, per le relazioni avutene dal suo amico Francesco Serrano, che ne fu primo scopritore, dalla parte d’Oriente. Egli si trovò in Malaca nel mese d’Agosto del 1511. mentre Alfonso d’Alburquerque, Portughese, finì di soggiogarla; dopo di che, stimando di poter meglio tentar la sua, fortuna in Europa, se ne ritornò in Portogallo.

Nel mese di Decembre, del medesimo anno, si partirono da Malaca Francesco Serrano, ed Antonio d’Abreu, verso le medesime Isole: e venne fatto al secondo di scoprir le Isole di Banda, ov’è la noce Moscata; e al primo le Molucche, preziose per lo garofano. Si rimase quivi il Serrano, a prieghi di Boleyfe, Re di Terranate; mandò nondimeno Pietro Fernandez, suo compagno, a dar contezza al Re di Portogallo, e al Magallanes della qualità, ed importanza delle Isole. [p. 227 modifica]

Hernando ciò saputo, non vedendo modo, che il suo Re D. Manuele gli prestasse orecchio; passò alla Corte dell’Imperator Carlo V. in Ispagna: e tanto seppe mostrargli l’importanza della conquista, e che ella apparteneva alla parte Occidentale de’ Castigliani; non già alla Orientale di Portogallo: Barros de cad. 2 lib. 6. cap. 7.pag. 134. et decad. 3. lib. 5. cap. 8.che l’Imperadore, veduta la relazione, e delineazione, fattane dal Serrano, diede al Magallanes cinque ben corredati vascelli; acciò tentasse d’aprirsi il passo, per la via d’Occidente.

Partissi adunque questi, a’ 10. di Agosto del 1519., dal porto di S. Lucar, ben fornito di tutto il bisognevole, per una navigazione sì lunga, quale si richiedea, pet trovare il passo dal Mar Settentrionale al Meridionale. Passato egli per la Costa del Brasile, e per sotto l’Equinoziale; a 50. gradi entrò nel fiume S. Julian: e quindi a 52. e pochi minuti trovò lo Stretto, e’l Capo del medesimo nome. Entrovvi a’ 21. di Ottobre; e sulla fine di Novembre uscì nel Mare di Mezzo dì, dopo tre mesi, e dodici dì di navigazione; senza avere avuto giammai tempeste, nello spazio di 4. mila leghe. Passata la seconda volta la linea, e stando a’ 15. gradi d’altezza Settentrionale; scoprì due Isole, che disse de [p. 228 modifica]las Velas; a’ 12. quelle de los Ladrones; e pochi giorni dopo la Terra d’Ibabao, delle Isole descritte. La prima che prendesse fù Humunun, Isoletta disabitata, vicino la punta di Guiguan, oggidì detta l’Incantata; dove i primi Indiani, che andassero a ritrovarlo, furono quelli di Silohan, di presente incorporati col Governo di Guiguan. Pose il Magallanes a questa Isoletta nome di buenas Señas, e a tutto l’Arcipelago, quello di S. Lazaro; per avervi preso terra, nel dì di Sabato, precedente alla Domenica di Quaresima, che si dice di Lazaro, nel 1521.

Il dì di Pentecoste, nel terreno di Butuan, si disse la prima Messa, s’innalberò la Croce, e fu preso il possesso in nome dell’invittissimo Carlo Quinto. Contribuì molto in ciò il Signor dì Dimassava, parente del Re di Butuan, e di quello dì Sebù; poichè egli introdusse l’Armata in quel Porto, a’ 7. di Aprile. Prima che si dicesse la Messa, il dì di Pentecoste, il medesimo, e’l Re di Sebù si battezzareno; e, a loro imitazione, molti Principali, ed altre persone, sino al numero di 500; e al dopo desinare la Regina, con altri 300. Il giorno seguente, innalberatosi lo Stendardo Reale, con grandissima [p. 229 modifica]solennità, il Re, e tutti i suoi dettero giuramento di pace, e di fedeltà all’uso Indiano: di che subitamente si mandò avviso alla Corte di Spagna.

Il Venerdì 26. di Aprile, nel primo incontro co’ Principali dell’Isola di Matan, frontiera di Sebù (che non avean voluto soggettarsi) fu vinto, e ucciso il valoroso Magallanes, con alcuni de’ suoi.

Il primo di Maggio il traditore Re di Sebù, in un finto banchetto, fece mozzare il capo a 24. persone, più ragguardevoli dell’Armata; fra’ quali si fu Duarte Barbosa, parente, e successore del Magallanes: ordendosi tutto l’inganno da un Nero, schiavo del Magallanes (che avea servito d’Interprete) sdegnato per un’oltraggio ricevuto dal Barbosa. A tal novella Juan Carvallo uscì dal porto di Sebù, colle navi, e genti, tenendo il cammino di Scirocco a Levante. Quando fu alla punta di Bool, e Panglao fece alto; e poscia, veduta l’Isola de Negros, incamminossi verso Quipit, sulla Costa di Mindanao. Navigò di là a Bornei, dove prese Piloti Molucchi: e tornato per la via di Cagayanes, Xolò, Taguima, Mindanao, Sarrangan, e Sanguil; scoperse a’ 7. di Novembre le Molucche; e agli 8. diede [p. 230 modifica]fondo in Tidore. Lo ricevè umanamente il Re, concedendogli commercio, e casa di Fattoria, per comprar garofano, ed altre spezierie; ciò che fu fatto in brieve tempo. Mentre il tutto era pronto, per far vela a’ 21. la nave detta Trinità, che avea tentato il viaggio dritto a Panama, ritornò, e diedesi a’ Portughesi in Terranate. La nave Vittoria indrizzò il suo ritorno secondo il camino de’ Portughesi: et avendo veduta Ambuono, e l’Isole di Banda; e preso alquanto di riposo in Solor, e Timor; navigò per fuori la Sammatra, scostandosi dalla Costa d’India (per non cadere in mano de’ Portughesi) sino a passare il Capo di Buona speranza: ed arrivò a’ 7. di Settembre, del 1522. (tre anni, e giorni dopo la sua partenza) in Ispagna, nel porto di S. Lucar, con sole 18. persone delle 59., colle quali era uscita dal Molucco; venendo capo di ella Sebastian del Cano. Intese in Ispagna le relazioni del nuovo, e prodigioso viaggio della nave Vittoria, e le notizie dell’importante negozio delle spezierie, vi fu mandato nel 1525. D. Fray Garzia Jofre de Laoysa, dell’Ordine di S.Gio: e per suo successore Sebastian del Cano, con una Armata di sette vascelli. Costoro partitisi [p. 231 modifica]dalla Corugna, dettero fondo nel nuovo Stretto di Magallanes, a Gennaio 1526.; e quindi nel mese di Maggio uscirono nel Mar di Mezzo giorno, con una nave meno, che si era perduta nel Canale. A Giugno una gran tempesta divise i vascelli l’un dall’altro, e ne sommerse la maggior parte. Nella Capitana, che a l’ultimo di Luglio si trovava al 4. grado del polo Meridionale, morì d’infermità il General Loaysa; e di là a quattro dì il suo succcssore Sebastian del Cano, e molti altri. A’ 2. d’Ottobre presero terra in Mindanao coloro, che restavano; e non potendo passare a Sebù, s’incamminarono alle Molucche; dove furono ricevuti dal Re di Tidore, l’ultimo di Decembre del 1526. Così egli però, come il Re di Gilolo furono tanto minacciati da’ Portughesi, per aver ricevuti gli Spagnuoli dell’Armata di Magallanes, che presero i quattro Fattori, quivi lasciati dalla nave Trinità, e quelli, ch’erano ritornati con essa, e sequestrarono tutta la robba: onde nacque guerra fra gli Spagnuoii, e Portughesi, che continuò sino al 1527. Frattanto il Marchese del Valle, nella Nuova Spagna, armò tre vascelli, sotto la condotta d’Alvaro de Saavedra, suo parente; [p. 232 modifica]il quale partitosi il Vespro dì tutti i Santi, del 1527., il giorno dell’Epifania del 1528. trovandosi a 11. gradi, riconobbe alcune Isole de’ ladroni, e quindi venne in Mindanao a 8. gradi. Riscattò subitamente alcuni Cristiani, rimasi di una nave dell’Armata del Laoysa, che s’era rotta in Sanguil; e poscia passando alle Molucche, combattè co’ Portughesi. Quindi, entrato in Tidore, trovò fortificati dodici Spagnuoli, sotto il Governo di Ernando de la Torre. Accomodata la nave, sulla fine di Maggio, partì di nuovo per la Nuova Spagna; e passate alcune Isole de’ ladroni, per 14. gradi, arrivò primamente a Mindanao, e poi alle Molucche, donde era partito. Mentre quivi si disputava coll’armi, a costo del sangue, e sudore de’ vassalli delle due Corone, chi avesse sull’Isole più ragione; in Portogallo, e Castiglia si combattea colle penne, Astrolabj, Carte geografiche, ed altri istrumenti matematici. Alla per fine, essendosi deciso a favor di Portogallo, i pochi Spagnuoli, che nelle Molucche rimaneano, volontariamente le abbandonarono; a condizione, che si dasse loro libero il passo dall’India in Ispagna.

Ruis Lopez de Villalobos, per ordine [p. 233 modifica]del Vicerè di Mexico, sciolse dal porto della Navedad il dì di tutti i Santi, del 1542. con cinque vascelli, per conquistar le Filippine; con comandamento di non toccar le Molucche, nè altra conquista de’ Portughesi. Dopo due mesi di navigazione, ad altezza di 10. gradi, scoprì l’Isola, che dissero de los Corales; e quindi altre della Cordigliera de los ladrones. Di là, essendo disparere fra’ Piloti, non venne a trovare il terreno dell’Isole per 11. gr. ma per 10.; sicchè poi sopraggiunto da venti contrari, gittò l’ancore, nel mese di Febbrajo del 1543. nel seno di Caraga. Quivi d’infermità, e fame perdè molta gente; e per le tempeste tutte le navi, fuorche la sola Capitana. Allora spinto dalia necessità, non avendo provvisione, che per dieci giorni, s’incaminò alle Molucche^ per prenderne; e così giunse in Tidore a’ 24. di Aprile del 1544.

S’opposero i Portughesi a tal disegno, nè vollero, per alcun conto, prendesse vettovaglie, e ciò che gli facea d’uopo; onde vedendosi già a Febbrajo del 1545. senza far nulla; venne a patti co’ Portughesi, che gli dassero alcuna nave sino a Spagna. Ma mentre egli era in questo trattato, si morì di malinconia in Ambuon; e [p. 234 modifica]tutti i Religiosi Agostiniani se ne tornarono poscia in Lisboa, nel 1549. per la via di Malaca, Coccin, e Goa.