Guida d'Udine/Case private

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Case private

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Il Teatro Passeggi

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CASE PRIVATE

Dove si eresse il nuovo seminario, che ad abbellire la piazza arcivescovile con magnificenza e grandiosità aveva eretto l’arcivescovo Gradenigo, e che ora è renduto quartier di soldati, vedeasi la casa Ettorea tutta fregiata delle pitture del Grassi. Conservansi dello stesso gli avanzi in quella degli Onestis nel borgo di san Bartolommeo. Vicino al palazzo, in una contrada angusta, sulla facciata della casa Belloni, dassi a vedere il grandiosissimo san Cristoforo, mirabile concepimento di Pomponio Amalteo1. Il palazzo Tinghi, altra fiata albergo coll’insegna della croce di Malta, è tutto dipinto dal Pordenone. Che se dal tempo di tutto struggitore guasta non fosse, sarebbe questa la bellissima delle case pei lavori divini di sì valent’uomo2. Nell’interno s’entra ad una stanza mostrante un insigne fregio di puttini dell’Amalteo. Vicino si rinveniva, a quanto dice il Vasari, san Giovanni evangelista, di cui non si conserva più traccia, di Bastianello Florigorio; e accanto alla Purità, san Girolamo di Francesco Alessiis, in questi ultimi anni cancellato. La casa [p. 52 modifica]Colloredo, un tempo Valvason di Maniaco, in borgo d’Aquileja è fabbricata sulla strada, in modo semplicissimo, con bugne, e porte schiette di belle forme; ma non si è alzata oltre il primo piano, e l’abitazione stendesi nell’interno. Varie stanze erano dipinte da Giovanni da Udine3. Oggi però, tranne il compartimento di un soffitto, invano si cerca il rimanente. Nel Mercato vecchio il casamento Sabatini è oggetto d’attenzione per le magistrali pitture del Grassi, che tutta ne coprono la facciata; come rimpetto a san Cristoforo, è osservabile l’umile casuccia N. 1549, per un fresco coll’Epifania, e con un fregio di figure di varia etade. Sotto aveavi, si dice, una donna ignuda. Ma parecchi anni fa, uno zelante autorevole religioso, considerò che ciò mal s’addicea al rimanente della sacra istoria, e operò in guisa, che le si desse di bianco senza pietà. Poco però, fatti tutti i conti, l’arte ha perduto, poichè, se essa somigliava al restante, il disegno è disuguale e meschino, quantunque il colorito sia buono. Nella famiglia Caiselli posta nella piazza stessa, trovasi una raccolta, da cui s’impara a conoscere i due pittori padre e figlio Carnei, dove attiransi gli sguardi ammiratori, singolarmente, i ritratti di due vecchi. Di là a pochi passi sorgono i due palazzi Antonini, il primo, di semplice architettura, bugnato nel primo piano, d’ignoto maestro; il secondo dell’immortale Palladio; rimasto però imperfetto4, destino, a cui soggiacque la maggior parte dell’opere di sì fa[p. 53 modifica]moso architetto. In codest’ultimo è da ammirarsi l’attico appartamento, dove son di recente dipinti egregiamente a fresco dal signor Odorico Politi dei fatti di greca storia. La sala è condotta a fresco con figure e puttini alla maniera del Quaglia, ma d’uno stile più grandioso, e più scelto. Porta in lettere majuscole l’iscrizione Martinus Fischer pinxit 1702. Più innanzi, verso il borgo di Gemona, al N. 1534 havvi la casa di Giovan da Udine, da lui con istucchi al di dentro, e al di fuori con istucchi e pitture adornata5. Vicino è da vedersi la nobile abitazione dei conti Florio per la sceltissima e ricca libreria eretta con idee veramente principesche; in cui oltre le stupende raccolte di opere classiche, sono da ammirarsi parecchie edizioni del secolo decimo quinto, ed alcuni codici preziosissimi. In faccia la casa Bertuzzi, dove ti ferma lo sguardo una interna porta scolpita nei buoni tempi d’un lavorìo semplicissimo, ma tale da non potersene desiderare il più vago. Nella contrada di Porta nuova il N. 157. è decorato da una Madonna a fresco, l’unica opera di Bernardino Blaceo, tuttora esistente. Per lavori del Quaglia sono rinomate fra l’altre la casa Deciani in borgo d’Aquileja, Mantica presso il duomo, in Poscolle Maniago, e finalmente Antonini di patriarcato. In questo palazzo per essere maestoso e bello ha ingrandito le sue idee, e qui infatti si gode il di lui capo lavoro6.

Note

  1. Storia 224.
  2. Idem. 72. 198.
  3. Storia 242.
  4. Per conoscere questo palazzo, com’esser dovrebbe, vedi il Palladio stesso, che nella opera d’architettura lib. 2. cap. 3. è il primo ch’egli dà al pubblico.
  5. Storia 243.
  6. Le pitture di questi palazzi sono descritte nella storia pag. 259. e seguenti.