I Caratteri/I caratteri morali/Il contar frottole

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I caratteri morali - Il contar frottole

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Teofrasto - I Caratteri (Antichità)
Traduzione dal greco di Goffredo Coppola (1945)
I caratteri morali - Il contar frottole
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8.


IL CONTAR FROTTOLE

Il contar frottole è un mettere insieme a vanvera1 discorsi e fatti che non hanno nessun fondamento di verità, e il frottolone cotal uomo che incontrato un suo amico2 fa subito il viso di circostanza3 e gli chiede sorridendo: Donde vieni? e Che mi racconti? e Non hai da dirmi niente di nuovo su questa faccenda? E poi, incalzando, richiede: Ma non si dice nulla di nuovo? e Dunque, non sono punto belle le notizie?4. E senza dargli tempo di replicare soggiunge: Che dici? Non hai sentito dir nulla? Ebbene credo di poterti imbandire5 io notizie fresche. E ci ha sempre qualcuno, un soldato o il figlio del flautista Asteios o l’imprenditore Licone6, venuto ch’è poco dal campo di battaglia, dai quali asserisce d’aver sentito narrar la cosa; e però le referenze dei suoi discorsi son tali che nessuno saprebbe contraddirle. Racconta dunque, e dice che sono essi a raccontarlo, che Poliperconte e il re hanno vinto7 la giornata e Cassandro è stato fatto prigioniero, e se qualcuno gli ribatte: E tu ci credi a coteste chiacchiere?, replicherà: E perché no, se tutte la città ne parla8 e la notizia si divulga sempre più, e tutti s’accordano9 in ripetere le medesime cose? Oh! è stata una bella zuppa... !10. Ed egli in verità l’argomenta anche dal viso dei magistrati, ché li ha veduti tutti sconvolti. Aggiunge poi d’aver sentito sussurrare che in casa dei [p. 94 modifica]magistrati si tiene nascosto uno il quale è giunto di Macedonia cinque giorni fa e le cose le vide tutte. Lo credereste? Al suo racconto egli si commuove, convinto11, esclamando: O povero Cassandro, come sfortunato! Guarda un po’ che è mai la fortuna! Ma egli era pur forte. E conclude: Però devi saperlo tu solo... e intanto è corso a spacciarlo a tutti in città.

Mi son sempre meravigliato di costoro, che cosa mai vogliano i frottoloni, giacché12 non soltanto mentono ma n’escono anche con danno. Più volte alcuni di essi, fattisi circolo intorno nei bagni pubblici, ci hanno rimesso il vestito; e altri nel Portico, vincendo battaglie navali e di terra, sono stati condannati in contumacia; e ce n’è che intanto che conquistarono a parole le città sono rimasti senza mangiare. Il loro è un per davvero miserabile mestiere. E difatti in quale portico, in quale officina, in qual punto della piazza non passano essi la giornata facendo restar muti13 chi li ascolta, così li stancano con le loro fandonie?

Non è affatto necessaria l’integrazione «[testo greco]» del Diels. Traduco con «a vànvera» l’aggettivo [testo greco], «falsi, menzogneri».

Sarà forse da leggere [testo greco] indefinito, invece di [testo greco] articolo.

Non credo si possa tradurre altrimenti.

Leggo [testo greco] ecc.; e non già [testo greco]...

[testo greco], «imbandire», è un’altra espressione tipicamente teofrastea, degna del [testo greco] del carattere ventesimoterzo. La metafora era già in Platone, e conferma perciò che Teofrasto fu attento lettore di Platone.

Asteios sarà appartenuto alla musica di... reggimento, e Licone avrà lavorato come imprenditore di baracche o di strade nelle retrovie

Poliperconte fu reggente di Macedonia dopo Antipatro. Il re sarà probabilmente Filippo Arrideo. Cassandro lo conosciamo già: e la situazione è quella del 319-309.

La espressione greca [testo greco] è tipicamente popolare ed è anche in Menandro, in forma attiva però: «il fatto grida».

Leggo [testo greco] ecc. Il [testo greco] al quinto posto è possibilissimo in questo tempo, soprattutto nel dettato popolaresco della commedia [p. 95 modifica]Anche [testo greco] è vocabolo efficacemente espressivo.

[testo greco] nel senso che egli per primo, il frottolone, crede alle sue frottole.

È vero, sono molti i [testo greco] in questa chiusa che forse è stata qua e là rimaneggiata da uno studioso bizantino; ma basterebbe il tono tra lo scherzevole e il triste a farci giudicare che si tratta in ogni caso di Teofrasto.

[testo greco] credo di doverlo tradurre così, come una volta leggesi anche in Plutarco. L’[testo greco] è verbo nuovo, di conio teofrasteo. E dire che a molti la chiusa non sembra degna di Teofrasto!

  1. [p. 102 modifica]Non è affatto necessaria l’integrazione «[testo greco]» del Diels. Traduco con «a vànvera» l’aggettivo [testo greco], «falsi, menzogneri».
  2. [p. 102 modifica]Sarà forse da leggere [testo greco] indefinito, invece di [testo greco] articolo.
  3. [p. 102 modifica]Non credo si possa tradurre altrimenti.
  4. [p. 102 modifica]Leggo [testo greco] ecc.; e non già [testo greco]...
  5. [p. 102 modifica][testo greco], «imbandire», è un’altra espressione tipicamente teofrastea, degna del [testo greco] del carattere ventesimoterzo. La metafora era già in Platone, e conferma perciò che Teofrasto fu attento lettore di Platone.
  6. [p. 102 modifica]Asteios sarà appartenuto alla musica di... reggimento, e Licone avrà lavorato come imprenditore di baracche o di strade nelle retrovie
  7. [p. 102 modifica]Poliperconte fu reggente di Macedonia dopo Antipatro. Il re sarà probabilmente Filippo Arrideo. Cassandro lo conosciamo già: e la situazione è quella del 319-309.
  8. [p. 102 modifica]La espressione greca [testo greco] è tipicamente popolare ed è anche in Menandro, in forma attiva però: «il fatto grida».
  9. [p. 102 modifica]Leggo [testo greco] ecc. Il [testo greco] al quinto posto è possibilissimo in questo tempo, soprattutto nel dettato popolaresco della commedia
  10. [p. 103 modifica]Anche [testo greco] è vocabolo efficacemente espressivo.
  11. [p. 103 modifica][testo greco] nel senso che egli per primo, il frottolone, crede alle sue frottole.
  12. [p. 103 modifica]È vero, sono molti i [testo greco] in questa chiusa che forse è stata qua e là rimaneggiata da uno studioso bizantino; ma basterebbe il tono tra lo scherzevole e il triste a farci giudicare che si tratta in ogni caso di Teofrasto.
  13. [p. 103 modifica][testo greco] credo di doverlo tradurre così, come una volta leggesi anche in Plutarco. L’[testo greco] è verbo nuovo, di conio teofrasteo. E dire che a molti la chiusa non sembra degna di Teofrasto!

Note