Vai al contenuto

Il Parlamento del Regno d'Italia/Federico Sclopis di Salerano

Da Wikisource.
Federico Sclopis di Salerano

../Paolo Savi ../Francesco Prudente IncludiIntestazione 26 gennaio 2022 75% Da definire

Paolo Savi Francesco Prudente

[p. 986 modifica]

senatore.


È uno di quei personaggi, i quali si misero di buon’ora nel movimento progressivo italiano, e guidarono il Piemonte verso quell’avvenire luminoso che fu incontestabilmente il principale fattore del risorgimento civile e politico della penisola.

Il conte Sclopis amico dei Balbo, dei Pinelli, dei Gioberti, degli Azeglio, ha fatto profondi studi specialmente storici, tanto che ha dato alla luce varie opere le quali gli hanno valuto la stima degli uomini dotti.

A noi rincresce di non potere, come lo vorremmo, analizzarle, mentre siamo convinti che faremmo cosa assai grata ai nostri lettori; non sappiamo in luogo di ciò che invitarli a procurarsele e a percorrerle con sicurezza di ritrarne frutto e di concepirne alla lor volta non poca considerazione pel chiaro autore di esse.

Il conte Sclopis di Salerano fu creato senatore e ammesso a far parte dell’accademia delle scienze di Torino in qualità di socio ordinario.

Di più, il conte di Cavour che aveva tanta amici zia e tanta stima per esso, volle ch’egli appartenesse al contenzioso diplomatico, di cui tutt’ora fa parte e nel quale rese considerevolissimi servigi al proprio paese.

La parte rilevantissima da esso presa ai lavori del senato lo indicarono a sua maestà il Re d’Italia per essere il presidente dell’illustre consesso, dappoichè quel benemerito uomo che è il marchese Alfieri di Sostegno credette dover dimettersi da quell’altissima carica.

Il modo col quale il conte Sclopis di Salerano sostenne le gravi incombenze che gli erano affidate non poteva essere più commendevole. Egli diresse durante tre anni continui i dibattimenti del primo corpo dello Stato con tanta imparzialità, avvedutezza, e prudenza, che niuno ha mai potuto lagnarsi del contegno da esso tenuto nel guidare le animatissime discussioni che si [p. 987 modifica]produssero nell’Assemblea senatoria a proposito della legge di riorganizzazione interna e d’imposte che furono presentate dal Governo nello scorcio dell’ultima sessione.

Disgraziatamente pel paese e diremo anche pel Senato, dopo i deplorabili fatti di Torino del 21 e 22 settembre, fosse scoraggiamento, fosse dispiacere, fosse anche fatica derivata dall’esercizio continuo di funzioni che esigono un’attenzione delle più sostenute, ad ogni modo il conte Sclopis ha offerte le sue dimissioni da presidente, nè per quante istanze gli sieno state fatte anche dai più autorevoli personaggi, ha saputo o potuto indursi a ritirarle.

Giova sperare tuttavia nell’interesse del paese, che per isventura non ha dovizia di alte capacità, il conte Sclopis non vorrà rimanersi a lungo nella specie di ritiro in cui s’è messo, nella sua età ancor fresca e godendo com’ei gode della pienezza de’ suoi mezzi morali.