Il milione (Pagani, 1827)/Il Milione di Marco Polo, Testo della Crusca/16

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16. Del Reame di Mosul

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[p. 13 modifica]16. del reame di mosul.

Mosul si è un grande reame ov’ hae molte generazioni di gente, le quali vi conteremo incontanente, e v’ ha una gente che si chiamano Arabi, che adorano Malcometto. Un’altra gente v ha che tengono la legge Cristiana, ma non come comanda la chiesa di Roma, ma fallono in più cose. Egli sono chiamati Nestorini, e Iacopini. Egli hanno un patriarca che si chiama Iacolic; e questo patriarca fa vescovi e arcivescovi, e abati, e fagli per tutta india, e perBaudat, e per Acatu (6), come fa lo Papa di Roma. E tutti questi Cristiani sono Nestorini, e Iacopini. E tutti gli panni di seta e d’oro che si chiamano mosolini, si fanno quivi, e gli grandi mercatanti che si chiamano mosolini sono di quello reame di sopra. E nelle montagne di questo regno sono gente di Cristiani (7) che si chiamano Nestorini e Iacopini. E altre parli sono Saracini che adorano Malco- metto, e sono mala gente, e rubano volentieri i mercatanti. Ora diremo della gran citta di Baudat (8).


Varianti

[p. 13 modifica](6) Per li al due, e per Citata (C. Pucc.) o Catujo - (7) “In montibus hujus regni habitant homines qui dicuntur Curdi„ (C. Ricc.) Che sono detti Curdi e sono parte Cristiani e parte Saracini (C. Magliab. II.) - (8) Ove questo codice pone Baudat o Baudacqnù rettamente il Pucciano e il Riccardiano pongono Baldac.